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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Teano

L'omicidio di Serena, nuove accuse per il carabiniere indagato

Nell'inchiesta i principali accusati sono una famiglia di Teano

Non è chiamato rispondere “solo” di concorso morale in omicidio Vincenzo Quatrale, il luogotenente dei Carabinieri raggiunto pochi giorni fa da un avviso di garanzia per la morte della studentessa Serena Mollicone, un delitto avvenuto nel giugno del 2001 ad Arce. Il carabiniere dovrà rispondere anche di istigazione morale al suicidio.

Secondo i magistrati della procura di Cassino Quatrale non sarebbe intervenuto né per evitare quanto accaduto a Serena, né per impedire otto anni dopo il delitto della ragazza il suicidio del collega brigadiere Santino Tuzi, morto nel 2008 dopo essersi sparato con la pistola di ordinanza alla tempia.

Il sottoufficiale dell’arma, tre giorni prima di togliersi la vita nell’aprile del 2008, aveva dichiarato ai carabinieri ed alla procura di Cassino di aver visto la 18enne di Arce il 1 giugno del 2001. Il carabiniere rispose così al magistrato che all’epoca era il titolare dell’indagine, il procuratore capo Gianfranco Izzo: “Ho visto Serena arrivare ed ho aperto il cancello. Non mi sono preoccupato di dove andasse perchè in caserma era passata diverse volte. Dall'inteforno una voce mi ha detto di farla entrare. Io alle 14.30 sono andato via dalla caserma ma lei non era ancora scesa".

Nell’inchiesta i tre indagati chiave sono i componenti della famiglia Mottola, di Teano: l'ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie del sottufficiale, Annamaria. Per la Procura e gli investigatori dell'Arma sono loro ad aver ucciso Serena e poi ad averne occultato il cadavere.

Attualmente Quatrale, come riferisce il suo avvocato Francesco Candido, è in servizio presso la compagnia dei carabinieri di Cassino: “Siamo sereni perchè il mio cliente, uomo integerrimo e stimato da tutti – spiega il suo legale - non è a conoscenza di nulla che possa portare ad una soluzione di questo caso. Posso solo dire che il giorno della scomparsa di Serena il mio cliente non era in caserma nel momento in cui la giovane sarebbe arrivata”.

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