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Cronaca Casapesenna

Minacce all'ex sindaco, l'avvocato: "Il processo grida l'innocenza di Zagaria"

L'arringa dell'avvocato Trofino per l'ingegnere dal memoriale di Zara ai "bei verbali" dei pentiti

Il memoriale di Giovanni Zara, l'attendibilità dei "bei verbali" dei collaboratori di giustizia e la psicologia degli interventi in aula di Michele Zagaria. Sono i passaggi salienti della discussione dell'avvocato Paolo Trofino nel corso della sua arringa per Fortunato Zagaria, l'ex sindaco di Casapesenna accusato di essersi fatto portavoce di minacce provenienti dal boss Capastorta nei confronti di un altro sindaco di Casapesenna, l'avvocato Zara. 

Trofino stamattina ha pronunciato la propria arringa a difesa di Zagaria per il quale ha gridato più volte l'innocenza dinanzi al collegio presieduto dal giudice Francica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. "Il pubblico ministero ci dice che Zara è una brava persona - ha esordito il legale - Nessuno lo mette in dubbio ma qui siamo davanti ad un tribunale che non distribuisce attestati di moralità ma anni di carcere". 

Poi l'avvocato ha ripercorso la vicenda delle minacce. "I giudici del Riesame hanno già annullato l'ordinanza nei confronti di Fortunato Zagaria e lo fanno analizzando le prove, il memoriale di Giovanni Zara - ha spiegato - E vi è di più. Analizzano il memoriale di Zara per stabilire una circostanza straordinaria: si dice che l'ingegnere Zagaria quando incontra Zara davanti al campo sportivo era spaventato. Abbiamo una minaccia addosso, tutti noi", è questo il senso, per la difesa, delle parole di Zagaria riferite a Zara. 

Fatto che che dopo quell'incontro i rapporti tra i due si incrinarono. Per Trofino: "Zara era contrariato dal suo declino politico. Il reato contestato che è stato originato dall'accusa di parte lesa che ha un interesse ed un malanimo. C'è una possibilità che accusi perché risentito da un atteggiamento precedente".  

Poi Trofino ha fatto a pezzi i collaboratori di giustizia che "per fare i bei verbali accusano quest'uomo che è innocente mentre il processo grida l'innocenza di Zagaria". E' il caso, ad esempio, di Generoso Restina che riferisce di un incontro presso la sua abitazione ed a dirglielo sarebbe stato lo stesso Zagaria. "Michele Zagaria era una persona diffidente, estremamente riservata. Inoltre di Restina non si fidava al punto da tenere collegati dei microfoni con la camera da letto", dice ancora Trofino.

E le presunte bugie dei pentiti sono smascherate anche dall'atteggiamento di Michele Zagaria in videoconferenza nel corso del processo. "Zagaria non parla mai - ha detto l'avvocato - Non ha nulla da perdere e questo processo, queste accuse lo fanno parlare perché sente bugie". Dichiarazioni che "lasciano il tempo che trovano", è la voce fuori campo del boss dal carcere di Tolmezzo in un commento fuori campo captato dai microfoni collegati con l'aula di giustizia. 

Infine la richiesta di condanna, a 10 anni, per concorso esterno in associazione mafiosa. "Ci dicano in cosa è consistito il patto politico-mafioso, quando è stato siglato? Da chi?".  

Il processo riprenderà a gennaio quando sono previste le repliche della Dda. Nel collegio difensivo con Trofino sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Paolo Di Furia e Lino Mascia. Zara si è costituito parte civile. 
 

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