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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Ragazza colpita da meningite gira 3 ospedali prima del ricovero

La 21enne è intubata ed è in prognosi riservata

Un pomeriggio intero a girare per gli ospedali per una ragazza ventunenne di Grumo Nevano: Aversa, Caserta e poi Napoli, prima al Cardarelli e poi al Cotugno, dove è arrivata in condizioni gravi a causa di una forma di meningite seria.

La donna è intubata nel reparto di rianimazione, a causa di un’infezione da batterio Neisseria di tipo C, una delle forme più gravi e contagiose dell’infezione. Si tratta dell’ottavo caso di infezione da meningococco in Campania dall’inizio dell’anno di cui 3 sono stati purtroppo mortali. Altri tre casi di meningite attualmente ricoverati nella rianimazione del Cotugno sono causati da un altro batterio, lo pneumococco, non contagioso.

Le condizioni della ragazza sono gravi ma i medici sperano di riuscire a salvarle la vita. L'odissea della giovane è cominciata con il primo accesso all'ospedale di Aversa, dove i sintomi della malattia non erano ancora del tutto delineati e si è pensato che le aree emorragiche comparse alle mani e ai piedi potessero essere causate da problemi vascolari, per cui era necessario indagare con un doppler.

La 21enne però ha rifiutato il ricovero all'ospedale di Aversa ed è stata accompagnata dai familiari all'ospedale di Caserta. Qui la paziente non è stata nemmeno esaminata ed è stata dirottata direttamente al Cardarelli di Napoli, dove una dottoressa precaria, specialista in medicina dell'emergenza, ha immediatamente riconosciuto i sintomi della meningite, già in stato avanzato di sepsi e ha indicato il Cotugno come la struttura deputata alla cura delle malattie infettive.

Al pronto soccorso dell’Ospedale dei Colli, la ragazza è stata finalmente ricoverata nel reparto di rianimazione, intubata ed è in prognosi riservata. Nel suo caso è stato applicato un protocollo che fa del Cotugno uno degli ospedali con maggiore percentuale di sopravvivenza alla malattia, che pur non destando allarmi epidemici, è in stato di recrudescenza in Campania.

Secondo gli infettivologi, infatti, la malattia è correlata al clima rigido dei mesi invernali e al particolare andamento dell'epidemia influenzale, che quest'anno è stata più lunga e con minore copertura vaccinale.

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