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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Marcellino

Matrimoni fittizi per il permesso di soggiorno, obbligo di firma per un 41enne

Accolta l'istanza del suo avvocato che aveva richiesto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con una meno afflittiva

Obbligo di presentazione alla PG per Nabil El Hazmi, 41enne marocchino residente a San Marcellino, coinvolto insieme ad altri 9 soggetti nell'inchiesta della Dda di Napoli per associazione a delinquere finalizzata a favorire l'illecito ingresso e l'indebita permanenza nel territorio italiano di stranieri clandestini e irregolari.

Per tali vicende El Hazmi è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione all'esito del giudizio abbreviato instauratosi dinanzi al gup Giovanni De Angelis del tribunale di Napoli Nord.

La Dodicesima Sezione del Riesame del tribunale di Napoli, in accoglimento dell'istanza di appello avanzata dal suo legale Vincenzo Di Vaio contro l'ordinanza di rigetto dell'istanza di revoca degli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Napoli nel maggio scorso, ha disposto la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nell'ottobre scorso Nabil El Hazmi venne coinvolto (insieme agli altri 9 imputati) in una operazione dei Carabinieri della Compagnia di Caserta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli a firma del sostituto procuratore Vincenzo Ranieri, che portò all'emissione di un provvedimento di custodia cautelare per 17 soggetti poiché ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata a favorire l’illecito ingresso e l’indebita permanenza nel territorio italiano di stranieri clandestini e irregolari.

L’attività investigativa, avviata nel luglio 2019, consentì di individuare una consolidata consorteria che aveva come finalità principale il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sul territorio italiano attraverso lo schema del cosiddetto “matrimonio di comodo” tra cittadini italiani compiacenti, che percepivano in cambio della loro disponibilità un corrispettivo in denaro, e cittadini extracomunitari, ai quali venivano richiesti fra 5.000 e 6.500 euro in contanti, che potevano poi così richiedere il rilascio del permesso di soggiorno. L’attività tecnica esperita consentiva di ricostruire le ramificazioni del sodalizio, localizzandone i componenti nei comuni di Napoli, Castel Volturno, Mondragone, San Cipriano d’Aversa e Avezzano.

Ben 55 persone finirono nel registro degli indagati della Procura partenopea. Nel corso dell’attività d’indagine, inoltre, sono stati riscontrati più di quaranta matrimoni fittizi ed è stato accertato un volume di affari di quasi duecentomila euro quale provento dell’attività delittuosa.

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