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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Truffa da 241mila euro con un sms, in 7 interrogati dal giudice

Sei indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e uno solo ha negato la sua complicità nella truffa

Tra silenzi e tentativi di negare gli addebiti. E' il risultato degli interrogatori di garanzia dei 7 indagati per le truffe su conti correnti mediante sms e telefonate di phishing. Gli interrogatori si sono tenuti presso la sede distaccata della polizia postale a San Nicola la Strada dinanzi al sostituto procuratore Eugenio Fusco. 

Fronte comune del silenzio a eccezione di uno degli indagati che ha reso spontanee dichiarazioni negando la sua complicità nella truffa. 

Nei guai sono finiti A.G., 20enne di Santa Maria Capua Vetere; G.S., 43enne di Casagiove; D.G., 23enne di Recale; F.C., 21 enne di Caserta; M.V., 20 enne di San Prisco; G. M., 20enne di Portico di Caserta; E.F.,21enne di Macerata Campania, A.B., 52enne di Castel Volturno. Gli indagati sono stati coinvolti, insieme ad altri 11, nell’indagine ‘Portorico’ della polizia postale lombarda che ha eseguito 18 perquisizioni e sequestri di materiale informatico nelle province di Caserta, Napoli, Salerno e Livorno, per truffa aggravata.

L’attività investigativa, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lombardia sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano, durata un anno, ha permesso di ricostruire l’insidioso meccanismo truffaldino che ha indotto un 80enne milanese a trasferire l’ingente somma complessiva di 241.000 euro su conti correnti aperti e gestiti dagli indagati. In particolare, il cittadino milanese ha ricevuto un sms, apparentemente riconducibile al servizio clienti del proprio istituto di credito, che lo avvisava di un attacco informatico in corso sul suo dispositivo mobile e sui conti correnti a esso collegati; cliccando su un link riportato nel medesimo sms, avrebbe avviato la fantomatica procedura di blocco per la messa in sicurezza del capitale.

Subito dopo aver seguito le indicazioni degli indagati, il malcapitato ha ricevuto la telefonata di un sedicente operatore del servizio antifrode della propria banca, il quale, dopo avergli confermato che il suo conto corrente era sotto attacco, lo ha indotto a spostare tutti i propri risparmi verso conti “sicuri” al fine di interrompere i “prelievi non autorizzati”. Tale trasferimento è avvenuto attraverso diversi bonifici eseguiti dalla vittima verso iban riconducibili a conti correnti italiani. Uno dei principali espedienti che hanno tratto in inganno il truffato è consistito nel cosiddetto spoofing del numero di telefono da cui ha ricevuto l’SMS e la successiva telefonata. Grazie a tale tecnica, infatti, è possibile inviare SMS ed effettuare telefonate di tipo VoIP (Voice over Internet Protocol), mediante personal computer e altri dispositivi informatici, potendo scegliere liberamente il numero di telefono che apparirà sul display dello smartphone ricevente.

Gli accertamenti svolti dal C.O.S.C. Lombardia hanno consentito agli investigatori di risalire a 18 soggetti - 11 dei quali con precedenti penali, anche specifici - di cui 7 residenti nel casertano, 8 a Napoli, 2 a Battipaglia e uno a Livorno. Le perquisizioni informatiche svolte con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni sui cellulari e sugli altri dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno già fornito agli inquirenti milanesi importanti riscontri sulla vasta portata dell’attività delinquenziale oggetto di indagine, nonché interessanti spunti per la prosecuzione e l’ampliamento delle investigazioni, che puntano alla ricostruzione dell’intera filiera delittuosa e alla disarticolazione dell’organizzazione criminale che, verosimilmente, progetta le frodi e ne ricicla i proventi illeciti. 

Le operazioni, a cui hanno partecipato i difensori dei 7 indagati, si sono estese anche ai supporti informatici eventualmente utilizzati per appropriarsi del denaro della vittima. I sette si sarebbero bonificati importi per oltre 96mila euro. Tra i difensori degli indagati sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Gianluca Giordano, Andrea Balletta, Antimo Iuliano, Rosario Avenia, Pierpaolo Ruscellotti e Agostino Scialla.

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