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Cronaca Cellole

Gli indagati confessano le spedizioni punitive: "Spacciavano ai ragazzini"

In cinque davanti al gip per l'interrogatorio per droga e violenza

Spedizioni punitive motivate da "sete di giustizia". E' quanto hanno espresso al giudice per le indagini preliminari le cinque persone arrestate ieri nell'ambito di un'inchiesta sullo spaccio di sostanze stupefacenti con accuse anche per estorsione, rapina, lesioni e minacce. 

Hanno risposto alle domande del gip Grammatica e chiarito alcuni aspetti dell'inchiesta condotta a loro carico dal pm Gerardina Cozzolino, Salvatore Breglia, 22 anni, Cristian Bencivenga, 19 anni, Cosimo Imperatore, 22 anni, Roberto Azzuz, 22 anni, Luigi Di Torà, 25 anni, tutti di Cellole.

I cinque hanno ammesso le proprie responsabilità ma spiegato di aver agito in un caso perché lo spacciatore picchiato cedeva stupefacenti ai ragazzini. Per quanto riguarda l'operaio romeno, picchiato durante l'ultimo carnevale cellolese, l'aggressione sarebbe avvenuta in quanto l'uomo aveva sottratto il cellulare ad una ragazza. Insomma, veri e propri giustizieri.

Sono 5 gli episodi di violenza contestati dal pm: il 21 ottobre a Cellole effettuavano un vero e proprio "raid punitivo", introducendosi di notte nell'abitazione di un "cliente" che si era impossessato di 30 grammi di stupefacente e, sorpresolo nel sonno, lo percuotevano e minacciavano di morte, estorcendogli del denaro quale corrispettivo dello stupefacente sottratto; il 25 gennaio 2018 ed il 25 febbraio 2018 a Cellole, in due distinte occasioni, aggredivano due soggetti ritenuti concorrenti nell'illecita attività di spaccio, percuotendoli e causando loro lesioni personali; il 13 febbraio 2018, nel corso dei festeggiamenti per il carnevale cellolese, onde dimostrare pubblicamente il loro ruolo sul territorio, aggredivano per futili motivi un operaio romeno, rapinandolo del portafogli e causandogli la frattura di un dito. 

Nel collegio dei difensori sono impegnati gli avvocati Paolo Di Furia, Gianluca Di Matteo ed Angelo D'Onofrio

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