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Cronaca Marcianise

'Patenti comprate', i primi arrestati ammettono. "Ma niente corruzione, solo regali"

Ferraro conferma di aver avuto un occhio di riguardo dai funzionari della Motorizzazione. Iadicicco ammette di aver sostituito diversi candidati. Era tornato in Italia poco prima dell'arresto: voleva aprire una pizzeria in Spagna

Sono stati ascoltati questa mattina davanti al gip che ha firmato il loro arresto Silvestro Ferraro, 61 anni di Capodrise, e Francesco Iadicicco, 26 anni di Marcianise, coinvolti nella maxi inchiesta della Squadra Mobile e della Digos di Caserta sulle 'patenti comprate' grazie all'accordo con l'ex direttore della Motorizzazione civile di Caserta e di alcuni funzionari, che 'chiudevano un occhio' durante le sessioni d'esame, permettendo ad altri di fare l'esame al posto dei 'veri candidati'.

DAGLI AURICOLARI AI SOSTITUTI: ECCO IL 'SISTEMA'

Silvestro Ferraro ha ammesso i fatti che gli sono stati addebitati, ma ha escluso la corruzione dei pubblici ufficiali. Secondo la versione che ha dato al gip, infatti, Ferraro avrebbe fatto regali di 'sua sponte', offrendo cene e qualche pensiero a Natale, ma senza che vi fosse un vero e proprio accordo corruttivo. La possibilità di avere un "occhio di riguardo", secondo quanto ha ammesso, era legata da un rapporto di vecchia data che si era venuto a creare nel tempo.

LA TRUFFA SVELATA DAI VIDEO

Discorso simile per Iadicicco, il quale è stato raggiunto dall'ordinanza cautelare dopo essere rientrato in Italia dalla Spagna per un breve periodo che gli sarebbe servito per ultimare gli acquisti per una pizzeria da aprire nella penisola iberica. Anche lui ha ammesso le colpe di aver svolto gli esami per la patente al posto dei veri candidati, sottolineando come lo avrebbe fatto in età molto giovane e di aver ormai abbondantemente cambiato strada. Nelle prossime ore il gip deciderà il destino dei due indagati (attualmente in carcere): entrambi sono difesi dall'avvocato Giacomo Tartaglione.

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