Migliorare le infrastrutture e promuovere le eccellenze. Sono questi i principali punti su cui lavorare per incrementare il turismo secondo il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori.

Il manager bolognese in due anni ha visto "lievitare le entrate dei biglietti da 2,7 a 5,5 milioni di euro e i visitatori raddoppiare da 430mila a 800mila - ha rivelato nel corso dell'evento Ansa Viaggiart di Roma - Ma non bisogna accontentarsi di questi risultati. Se Versailles può contare su 5,3 milioni di turisti all'anno, e Caserta non ha nulla da invidiarle, evidentemente si può fare ancora molto". Due i nodi principali. Il primo riguarda "accessibilità ferroviaria: da Caserta a Napoli per percorrere 30 chilometri ci vogliono 50 minuti", ribadisce Felicori. "E poi - conclude - dobbiamo imparare a promuovere le nostre eccellenze".

Nel corso dell'incontro il ministro del Mibact Dario Franceschini "Non ha senso che l'alta velocità si fermi a Salerno: deve arrivare fino a Palermo e serve un'altra linea da Taranto a Bologna. Non sto parlando di programmi del mio governo - sottolinea - ma di una grande direttrice di sviluppo che è una scelta strategica per il Paese". Accanto all'impegno pubblico sul fronte delle infrastrutture è essenziale "l'intervento degli investimenti privati" per sfruttare al massimo le "potenzialità enormi" dell'Italia 'museo diffuso'. Gli obiettivi - conclude - sono due: "moltiplicare gli attrattori, i luoghi in grado di attirare il turismo internazionale; e puntare su un turismo ricco che spende, cerca l'eccellenza ed è in grado di capire e rispettare il nostro grande patrimonio di bellezza".

Il turismo, ricorda Nicola Piepoli, presidente dell'Istituto Piepoli, "è la prima voce del Pil nazionale, con il 10%: ma va portato al 12, al 15%, facendo in modo che le centinaia di migliaia di aziende del comparto si sentano un corpo solo".