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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rocca D'Evandro

Truffa sui migranti, dieci richieste d’arresto ‘bocciate’ dal giudice

Il retroscena svelato dal procuratore capo di Cassino d’Emmanuele. Nell’inchiesta coinvolti 4 casertani

Si aspettava misure cautelari diverse Luciano d’Emmanuele, il procuratore capo di Cassino che ha gestito l’inchiesta “Welcome to Italy” sulla truffa e corruzione con i fondi destinati ai progetti Sprar per i migranti.

"Avevamo chiesto sei misure cautelari in carcere, quattro ai domiciliari e un obbligo di firma - ha spiegato d’Emmanuele in conferenza -. Il gip pur valutando la gravità dell'attività indiziaria ha valutato che le esigenze cautelari posso essere soddisfatte con le misure oggi applicate. Evidentemente il tempo attenua determinate problematiche che invece quando sono state affrontate dalla Procura avevano uno spessore cautelare significativo".

Nell’indagine, che vede indagate 25 persone, sono coinvolti anche quattro casertani: l’ex sindaco di Rocca d’Evandro Angelo Marrocco (per lui è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), l’ex consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere Martino Valiante, Giuseppe D’Errico e Ornella Romanelli.

Il disappunto del procuratore capo è legato alle ordinanza emesse dal gip Di Croce, 18 relative alla sola presentazione alla polizia giudiziaria e 7 al divieto di esercitare attività imprenditoriali.

L’inchiesta, come riporta FrosinoneToday, è stata conclusa nel novembre del 2018 dal sostituto procuratore Alfredo Mattei. Undici mesi di attesa per poter avere una risposta che, secondo il Procuratore, non ha rispecchiato le aspettative. Il Gip Domenico Di Croce, che ha emesso le 25 misure, è il magistrato che lo scorso anno è salito agli onori della cronaca nazionale per aver dato parere favorevole all'arresto del sindaco di Riace  Domenico Lucano.

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