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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Grazzanise

Mazzette per i lavori in caserma, giro d'affari da 3 milioni di euro

La basi dell'aeronautica coinvolte discolate fra Campania e Lazio

Un giro d’affari da 3 milioni di euro sugli appalti pilotati per i lavori in alcune caserme dell’aeronautica che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 39 persone in diverse province d’Italia, fra cui 14 arrestati. Fra le basi coinvolte anche quella di Grazzanise. La Procura di Velletri (Roma), ha puntato i riflettori sulla presunta condotta illecita dei due militari, entrambi effettivi all'epoca dei fatti al 2° Reparto Genio dell’aeronautica militare di Ciampino e proprietari di una società edile privata, e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili). I due soggetti avevano all’epoca anche incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l'incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere.

Le indagini

Gli accertamenti finanziari svolti sul conto degli stessi hanno permesso agli inquirenti di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali con la forza armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro meritevoli di ulteriori approfondimenti. Questo ha portato gli investigatori a monitorare complessivamente 49 appalti per lavori in basi militari fra la Campania (Grazzanise appunto e Somma Vesuviana) e il Lazio, evidenziando diverse condotte illecite che coinvolgevano, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti.

Il sistema

In particolare con un sistema viziato dall'irregolarità nell'assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte venivano agevolate garantendosi l'assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d'opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla Forza Armata coinvolti consapevolmente consentivano tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d'affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. L'Aeronautica Militare al tempo, dopo le prime evidenze investigative e l'esecuzione dei primi atti, avviava una propria inchiesta amministrativa interna nel periodo monitorato.

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