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Cronaca

VOTI COMPRATI 11 indagati a piede libero: coinvolti altri 2 candidati

La compagna di Antropoli nel registro degli indagati con Ventriglia che è morto

Sono 30 gli indagati nell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato all’esecuzione stamattina di 19 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere, 5 ai domiciliari e 2 divieti di dimora) sullo scambio elettorale politico mafioso per le elezioni regionali del 2015, che ha coinvolto alcuni politici casertani ed esponenti del clan Belforte nel Capoluogo.

Indagati a piede libero risultano 11 persone. Tra queste l’ex consigliere regionale e sindaco di Curti Domenico Ventriglia, scomparso nel maggio 2018, e l’ex consigliera comunale di Caserta Lucrezia Cicia, compagna dell’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli arrestato nella mattinata di lunedì. Sia Ventriglia che Cicia erano candidati con Forza Italia alle scorse Regionali, non riuscendo però a farsi eleggere.

Questi tutti i nomi degli indagati a piede libero nell'inchiesta della DDA: Lucrezia Cicia, di Caserta, 43 anni, Antonio Benenati, di Arienzo, 39 anni, Paolo Cinotti, di Caserta, 33 anni, Mario De Luca, Casal di Principe, 50 anni, Maria Antonia Di Lucca, di Caserta, 79 anni, Caterina Mirra, 57 anni, di Caserta Giuseppe Rinaldi, 45 anni di Caserta, Pasquale Valerio Rivetti, 26 anni di Maddaloni, Gianfranco Rondinone, 36 anni di Caserta, Santoro Modestino, 47 anni, di Caserta, Virginia Scalino, 26 anni, di Caserta, Alberto Federico Spaziante, 44 anni, di Caserta, Domenico Ventriglia, deceduto.

In manette stamattina sono finiti invece l’ex vice sindaco di Caserta Pasquale Corvino e l’ex sindaco di San Marcellino Pasquale Carbone. I due, stando all’indagine della Dda condotta dai carabinieri della Compagnia di Caserta, avrebbero chiesto agli esponenti del clan Belforte di procurare loro i voti di soggetti legati all’associazione camorristica, in cambio dell’erogazione di somme di denaro e regali vari.

I voti per i candidati al centro dell’indagine sarebbero ‘usciti’ dalle sezioni del Capoluogo dei rioni popolari, in particolare il parco Santa Rosalia e il rione Cappiello. L’indagine è nata però come contrasto allo spaccio di stupefacenti del clan Belforte in città: a seguito delle indagini i carabinieri hanno scoperto poi un giro ben più vasto di ‘affari’, che comprendeva anche lo scambio elettorale politico mafioso con i candidati alle Regionali.

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Nello Sgambato, Alfonso Iovino e Peppe Foglia.

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