Motociclista muore per l'inversione killer: condannata
La Cassazione ha respinto il ricorso di una 52enne e commina una pena di un anno e mezzo
Un'inversione di marcia pericolosa al punto da provocare la morte del motociclista Carmine D'Arienzo. Per questo Pasqualina S., 56enne di San Felice a Cancello, è stata condannata in via definitiva.
La Corte di Cassazione, infatti, ha respinto il suo ricorso contro la sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello di Napoli che le aveva inflitto un anno e mezzo di reclusione per omicidio colposo.
Per i giudici l'impugnazione della sentenza è infondata in quanto alla base dell'incidente ci sarebbe stata una manovra azzardata da parte della donna che "non risultava affatto autorizzata la manovra di inversione inopinatamente attuata, che costituiva intralcio e sbarramento alla circolazione del mezzi che provenivano dall'opposta direzione di marcia". Direzione opposta da dove arrivava D'Arienzo che non riuscì ad evitare l'impatto e perse la vita nell'incidente.
La donna è stata condannata al pagamento di 2mila euro in favore della Cassa delle Ammende oltre al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti civili costituite quantificate in 4mila euro.