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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

C’è un’altra inchiesta sulle proroghe all’Ecocar: 12 indagati, 4 funzionari casertani nel mirino

Gli atti in mano alla Procura di Cassino per associazione e corruzione

Non c’è solo l’indagine della Dda su 4 comuni della provincia di Caserta a scuotere il mondo della pubblica amministrazione. Un’altra inchiesta che parte della Procura di Cassino è arrivata in questi giorni a chiudersi con l’individuazione delle persone coinvolte, tra cui anche funzionari pubblici dei Comuni di Caserta e Marcianise. Si tratta di un’indagine che ruota attorno alla Ecocar, che gestisce l’appalto rifiuti nei due grandi comuni casertani, e che parte da lontano.

In totale sono 12 gli indagati, tra cui Antonio Deodati, patron dell’Ecocar, il suo collaboratore Antonio Nocera, l’ex dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo, il dipendente del cantiere di Marcianise Gerardo Doppietta e due dipendenti dell’Ente di piazza Umberto I, Francesco Topa e Vincenzo Negro. L’accusa, a vario titolo, è di concorso in associazione e corruzione. 

Secondo la Procura di Cassino Carmine Sorbo avrebbe ritardato e rallentato, tra il 2014 ed il 2015, le operazioni di gara per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Caserta dopo la risoluzione del contratto con l’Ati Ecocar-Ipi, in conseguenza dell’interdittiva antimafia ricevuta dalla Ecocar, permettendo alla società di Deodati di ottenere la prosecuzione del servizio in via provvisoria (a suon di proroghe) ottenendo, secondo gli inquirenti, la consegna di una somma di denaro (per un importo non precisato) erogate da Antonio Deodati e pagate materialmente da Antonio Nocera.  Stessa strategia anche al Comune di Marcianise, dove, secondo la Procura, venivano consegnate somme di denaro a Negro e Topa, “che in cambio dell’asservimento delle loro funzioni esercitate presso il Comune di Marcianise ricevevano utilità consistenti in somme di denaro, per un importo complessivo di 500 euro mensili”

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