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Cronaca San Nicola la Strada

Imprenditore ucciso, Misso confessa di aver fornito armi e l’auto per l’omicidio

Ascoltati anche due collaboratori di giustizia

Ha confermato di aver fornito le armi e l’auto con le quali è stato commesso l’agguato ai danni dell’imprenditoire Vincenzo Feola, ammazzato a San Nicola la Strada nel 1992. Giuseppe Misso di San Cipriano d’Aversa è stato ascoltato oggi davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed ha confermato quanto già aveva dichiarato in fase di indagini e che lo ha portato al processo in cui è imputato insieme ad Andrea Cusano, 61 anni, attualmente residente in provincia di Como.

Nel corso dell’udienza di quest’oggi sono stati ascoltati, su richiesta del pubblico ministero della Dda, altri due collaboratori di giustizia, Pagano e Vinciguerra, che hanno raccontato gli accordi ed il business che c’era attorno al Cedic, il consorzio che era stato creato dal clan Belforte per controllare direttamente tutti i lavori dell’edilizia nell’hinterland. Per l’omicidio sono già stati condannati col rito abbreviato Francesco Bidognetti (30 anni), Ettore De Angelis (14 anni), ed i pentiti Nicola Panaro e Cipriano d’Alessandro (entrambi a 12 anni di carcere). I familiari dell’imprenditore ucciso si sono costituiti in giudizio con l’avvocato Claudio Pascariello.

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