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Cronaca Marcianise

Svolta per l’imprenditore amante delle Ferrari e del corallo

Era stato indagato dalla Dda per i paradisi fiscali a Dubai

Dopo cinque anni di indagine arriva la svolta per un noto imprenditore del Tarì finito nel mirino della Dda che lo aveva accusato di associazione a delinquere, riciclaggio, creazione di paradisi fiscali a Dubai e contrabbando di corallo. Dopo un calvario molto lungo, la Procura ha archiviato la posizione del re dell'oro rosso.

L’imprenditore in Ferrari

Il re del corallo, come definito dagli investigatori, secondo l'originaria ipotesi accusatoria formulata dalla DDA di Napoli, sarebbe risultato il promotore di un'associazione a delinquere finalizzata al contrabbando del corallo, alla fittizia intestazione di beni immobili ed autovetture di lusso ed alla creazione di paradisi fiscali all'estero. Lo stesso imprenditore era solito girare in Ferrari.

Il sequestro e le indagini

L'indagine, inizialmente condotta dalla DDA di Napoli, aveva inizio nel 2013 con il sequestro di numerosa documentazione contabile e corallo, nonché con massicce perquisizioni nelle abitazioni e società dell'indagato e dei suoi familiari. L'indagine, trasferita poi a Santa Maria Capua Vetere, si è conclusa con l'archiviazione della posizione dell'imprenditore, che dopo un calvario durato 5 anni, è riuscito a dimostrare l'estraneità da ogni accusa. La decisione è arrivata su richiesta della stessa Procura di Santa Maria Capua Vetere che è stata accolta dal gip del tribunale di Santa Maria Capua, ha disposto l'archiviazione della posizione di un imprenditore napoletano, trapiantato a Marcianise, ed operante all'interno del Tarì.

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