Il terreno confiscato al clan diventa un orto sociale urbano

Un terreno confiscato alla criminalità diventerà un orto sociale urbano. E’ questa la decisione, presa all’unanimità con 17 voti favorevoli, del consiglio comunale di Sant’Arpino che ha avviato l’iter per la ‘trasformazione’ del bene tolto alla camorra e restituito alla comunità.

“Trattandosi di un terreno agricolo, lo stesso può essere utilizzato per la realizzazione di terminate opere aventi carattere sociale – afferma l’assessore delegato alla Legalità Speranza Belardo - e precisamente può essere utilizzato per la creazione di un orto sociale urbano. L’obiettivo sarà quello di riqualificare l’area oggetto di confisca e di soddisfare la domanda sociale di “paesaggio” recuperando gli spazi interessati con finalità sociali e di miglioramento anche estetico del paesaggio urbano, incrementandone l’efficienza e valorizzando il concetto di bene comune”.

L’amministrazione comunale vorrebbe poi favorire l’hobby dell’agricoltura quale attività per l’impiego del tempo libero per migliorare l’attenzione verso la qualità dei prodotti alimentari ma anche stimolare e accrescere il senso di appartenenza alla comunità, offrendo occasioni di aggregazione sociale che favoriscano i rapporti interpersonali, la conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente urbano. L’idea è poi quella di sviluppare l’attività di volontariato, di cooperazione sociale e di servizio delle persone e delle associazioni presenti sul territorio, anche con il coinvolgimento con ricadute positive delle scuole e delle strutture a scopi sociali; stimolare le giovani generazioni alla conoscenza e al rispetto della terra, attraverso attività didattiche o percorsi di avvicinamento al tema della coltivazione e infine favorire lo sviluppo della biodiversità locale, anche attraverso la reintroduzione di specie botaniche locali e prodotti tipici locali, seguendo il tradizionale metodo dell’agricoltura naturale rispettoso dei cicli delle stagioni senza utilizzo di prodotti chimici.