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Cronaca

Il Consiglio di Stato sblocca l'appalto milionario per la videosorveglianza nelle sedi dell'Università

Accolto il ricorso dopo la sentenza del Tar che aveva interrotto l'iter di aggiudicazione

Il Consiglio di Stato dà il via libera alla gara da oltre 5 milioni di euro bandita dall’Università Vanvitelli di Caserta relativamente al servizio di portierato ed assistenza alle aule, oltre al servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di videosorveglianza nelle sedi di Caserta, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Capua e Napoli che era stato bloccato dal Tar Campania.

La Sesta Sezione del Consiglio di Stato (presidente Sergio Santoro, estensore Diego Sabatino) ha infatti accolto il ricorso presentato dall’Università Vanvitelli contro la ‘Control Service srl’ che aveva impugnato (e vinto) al Tar Campania la scelta di suddividere il bando in tre lotti (divisi territorialmente) chiedendo un fatturato minimo alle aziende che intendevano partecipare di 500mila euro l’anno.

Una gara, bandita nel settembre 2018, che aveva visto la partecipazione di sette aziende, ma che era stata bloccata dai giudici amministrativi della Campania che avevano ritenuto come gli atti amministrativi fossero “illegittimi” soprattutto sotto l’aspetto territoriale. “Le osservazioni del Tar - si legge nella sentenza ufficializzata il 2 gennaio scorso - si fondano sulla considerazione di un dato dimensionale astratto (ossia la circostanza che i lotti ricadano all’interno di un intero territorio comunale o addirittura su due diversi comuni), senza tener conto della effettiva dislocazione delle strutture (elemento che concretizza invece il dato economico reale in quanto incidente sui costi dell’attività)”.

L’altra eccezione era stata sollevata relativamente al collegamento dei servizi di portierato e vigilanza, diversi tra di loro, che, però, per il Consiglio di Stato ha sostenuto richiamando una propria sentenza del 2018. “L'esigenza di coordinamento funzionale tra i due servizi emerge ulteriormente, nel caso di specie, dal fatto che gli stessi devono essere resi su un plesso aziendale esteso ed articolato, oltre che assiduamente e intensamente frequentato da soggetti esterni, ove la variabilità delle esigenze organizzative dell'azienda ospedaliera può determinare la cangiante attivazione e dislocazione dei due servizi, la variazione delle mansioni in base alle esigenze ed emergenze di volta ricorrenti, nonché, infine, l'eventuale sovrapposizione di personale nello svolgimento delle rispettive attività (ove reso possibile dalla relativa abilitazione allo svolgimento delle diverse mansioni)”.

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