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Cronaca Mondragone

Cortei, risse e auto distrutte nella ‘zona rossa’. “Per 15 giorni non esce più nessuno”

In città 50 militari dell’esercito e 70 poliziotti in più per la Questura. De Luca: “Con 100 casi Mondragone torna in quarantena”. Un agente della Stradale ferito ed un uomo fermato. Martedì arriva Salvini

Una giornata che resterà indelebile nella memoria non solo dei residenti di Mondragone. Una pagina triste, quella vissuta oggi, in provincia di Caserta, dove l’emergenza coronavirus ha fatto esplodere una tensione sociale che covava da diversi anni, con quella difficile convivenza tra italiani e la comunità bulgara residente nei Palazzi Cirio, cinque palazzine che negli anni sono diventate una sorta di ghetto a due passi dal centro della città domiziana.

I bulgari forzano la ‘zona rossa’ e chiedono di poter andare a lavorare

Le prime avvisaglie di una giornata difficile si sono avute in mattinata, quando centinaia di persone di etnia bulgara sono scesi davanti agli androni dei palazzi ed hanno iniziato a manifestare. Chiedevano la revoca della ‘zona rossa’ ordinata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca lunedì dopo che era stato scoperto il nuovo focolaio di contagio. Il motivo è prettamente lavorativo: volevano andare a lavorare nelle campagne per portare a casa i soldi per poter vivere. Alcuni di loro, del resto, nei giorni scorsi, non avevano perso l’occasione di sfruttare delle lacune nei controlli del cordone sanitario attorno ai palazzi per allontanarsi (alcuni sono stati ripresi anche coi video). La tensione è aumentata alle stelle quando una cinquantina di ragazzi ha gettato a terra le reti di protezione ed ha invaso viale Margherita: poliziotti e carabinieri, in netta minoranza, hanno tentato di fermarli col dialogo. E poco dopo le 13 la situazione è sembrata tornare sotto controllo

La contro-manifestazione: vola una sedia dal balcone e scoppia la guerriglia

Ma in realtà la miccia era stata accesa e la bomba stava per deflagrare. Perché le immagini dei bulgari in strada non hanno fatto altro che provocare la reazione dei mondragonesi che, in massa, si sono riversati in strada nel pomeriggio. Si sono ritrovati proprio sotto ai Palazzi Cirio, dove hanno intonato cori e lanciato accuse contro i bulgari. A più riprese c’era chi li invitava a scendere in strada. Ai balconi si sono affacciati in tanti ed un ragazzo, forse stufo degli insulti che stava ricevendo, ha preso una sedia di legno e l’ha lanciata contro la folla. La bomba è esplosa così. La reazione di alcuni mondragonesi è stata violenta: hanno distrutto alcune automobili parcheggiate; è iniziata una sassaiola contro le abitazioni. Poi hanno mostrato le targhe delle vetture a mo' di trofeo. Alcuni bulgari sono scesi cercando lo scontro fisico e ne è nata una rissa, sedata solo dall’intervento della polizia che ha allontanato i contendenti. E’ volato di tutto sulle teste dei manifestanti ed un poliziotto della Stradale è rimasto anche ferito. Soccorso immediatamente dai colleghi, è stato poi portato al Pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno per accertamenti. Intanto i carabinieri riuscivano a fermare anche un uomo, portato via in auto non senza difficoltà e tra gli applausi dei manifestanti. In centinaia si sono poi spostati lungo la Domiziana, che è andata completamente in tilt. 

Arrivati 50 militari dell’esercito: 70 rinforzi anche per la polizia

Intanto da fonti del Viminale si è che é arrivato a Mondragone il contingente di 50 militari che era stato annunciato nel pomeriggio dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, dopo la richiesta di rinforzi che era stata chiesta dal presidente della Regione Vincenzo De Luca. Sempre oggi sono stati messi a disposizione della questura di Caserta 40 appartenenti alle Forze di polizia, ai quali se ne aggiungeranno altri 30 nella giornata di venerdì. In totale, dunque, 70 agenti in più che serviranno per controllare la zona rossa dei Palazzi Cirio, dove da oggi non si possono più correre rischi.

“Per 15 giorni non esce più nessuno. Con 100 positivi Mondragone torna in quarantena”

Preoccupato dalle notizie che gli arrivavano, il governatore Vincenzo De Luca nel pomeriggio si è presentato a Mondragone, dove ha avuto un incontro coi carabinieri per capire come stava evolvendo la protesta. Il presidente, visibilmente nervoso per quanto stava accadendo e per le polemiche che gli sono state scatenate contro, ha annunciato uno screening su base volontaria per i mondragonesi che abitano nei pressi dei Palazzi Cirio. “Vogliamo dare tranquillità alla cittadinanza - ha affermato il presidente della Regione - controlleremo chi ha frequentato bar e ristoranti vicini ai palazzi. Se dovessimo avere cento positivi si mette in quarantena tutta la città di Mondragone. Nell'ambito di 5 palazzine, quattro occupate dalla comunità bulgara e una da senzatetto italiani, dopo aver trovato dei cittadini positivi, abbiamo messo in quarantena tutte le palazzine. Ora devono stare tutti in casa, si devono rispettare le regole: per 15 giorni nessuno deve entrare o uscire da quei palazzi. Questa situazione di Mondragone - ha aggiunto - esiste da anni e anni. Ma tra ministri dell'Interno, prefetti e sindaci, nessuno se ne è accorto. Io sono abituato a parlare chiaro e ho chiesto che entro stasera partano controlli rigorosi h 24 di esercito, polizia e carabinieri. Questo é l'impegno preso dal ministro Luciana Lamorgese e dal capo della polizia Franco Gabrielli. Ci sono state 4 o 5 persone scappate che sono arrivate nella Piana del Sele. Non deve succedere mai più”.

Salvini annuncia: “Martedì sarò a Mondragone”

Matteo Salvini, intanto, non molla la presa su Mondragone. Dopo aver attaccato il presidente della Regione De Luca (“è nu piatt vacant…” ha affermato nel pomeriggio), intervenendo al programma ‘Dritto e Rovescio’ su Rete4 ha annunciato che martedì sarà sul litorale comizio “per parlare coi cittadini e coi lavoratori e capire di cosa possono avere bisogno”. Ma il caso casertano non sembra essere l’unico focolaio di Covid-19 che si è riacceso in Italia: sono ben dieci quelli segnalati nelle ultime ore, cosa che dimostra come la pandemia sia ancora lontana dall’essere sconfitta, anche se resta il dato positivo della forma ‘più lieve’ che colpisce quasi tutti i nuovi pazienti.

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