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Cronaca Marcianise

Il pentito: “La droga ordinata via telefono consegnata anche a domicilio”

I verbali del collaboratore agli atti del processo contro 28 spacciatori

“Fino al 2013 ho gestito autonomamente il traffico di droga. Spesso ricevevo sulla mia utenza cellulare le telefonate dei clienti ed effettuavo (la consegna, ndr) a domicilio o nei luoghi concordati”. Ad affermarlo ai magistrati della Dda è Giuseppe Grillo, nipote dell’imprenditore di Marcianise Angelo, che è diventato collaboratore di giustizia dopo essere rimasto invischiato nell’inchiesta "Unrra Casas".

I verbali del neo collaboratore sono stati inseriti dalla Dda nel processo a carico di 28 spacciatori di Marcianise, Caserta, Capodrise e Maddaloni. Grillo si è soffermato sulla posizione di Salvatore Allegretta, detto ‘Topogiggio’.

“Lui era dedito alla detenzione ed allo spaccio di fumo, vendeva droga che acquistava da me presso la sua abitazione al Parco Primavera di Marcianise. Voglio aggiungere che in qualche occasione si è rifornito anche a Caivano da Pasquale o Marzian. Nello svolgimento delle attività di spaccio veniva aiutato anche dalla fidanzata dalla quale ha avuto anche un figlio - aggiunge Grillo-. Allegretta acquistata la droga da me al prezzo di 270/280 euro a plancia, droga che io compravo a 170/180 euro, mentre quando si recava a Caivano riusciva ad ottenere un prezzo più basso, intorno ai 220 euro, dipendeva dalla qualità del fumo”.

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