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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Coca e lingotti spariti dal tribunale, cancelliere ed impiegato rischiano maxi condanna

Al via le discussioni degli avvocati difensori per Longallo e Garzone accusati di furto dagli uffici del Palazzo di Giustizia

Cancelliere e commesso del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a processo per la "sparizione" di alcuni lingotti d'oro e di 13 chili di cocaina dall'Ufficio "Corpi di Reato" del tribunale.

Sono cominciate nella giornata di ieri dinanzi al giudice Orazio Rossi le discussioni da parte degli avvocati per Donato Longallo, commesso presso il tribunale sammaritano, e Vincenzo Garzone, cancelliere presso lo stesso Palazzo di Giustizia, per i quali la Procura ha invocato rispettivamente 12 e 5 anni di relcusione.

Ieri è toccato agli avvocati Enrico Monaco ed Eduardo Napolitano che hanno chiesto l'assoluzione per il loro assistito, Longallo. Nessuna richiesta subordinata in un'arringa da "dentro o fuori". Secondo quanto sottolineato dai legali durante la discussione non sarebbero emersi nel corso del dibattimento elementi sufficienti a dimostrare la colpevolezza.

In particolare i lingotti e la droga sarebbero spariti dopo che presso gli uffici del tribunale si presentarono alcune persone che si qualificarono come finanzieri per farsi consegnare coca e oro. Insomma un'imperizia ma non un furto, come contestato dall'accusa. Il processo è stato rinviato all'inizio di dicembre per il prosieguo delle arringhe da parte dei difensori di Garzone.

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