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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Furbetti del cartellino, annullati tutti i divieti di dimora. Attesa per i provvedimenti disciplinari

Il Riesame annulla l'ordinanza anche per Cristina Accardo. Per cinque i giudici dispongono sospensione dal servizio

Annullato il divieto di dimora anche per la coordinatrice dell'ambito socio sanitario Cristina Accardo. Con questo provvedimento, sono stati annullati tutti i provvedimenti cautelari emessi nei confronti dei 12 dipendenti coinvolti nell’indagine sui cosiddetti “furbetti del cartellino”. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato tutti i divieti di dimora emessi dal gip di Napoli Nord lo scorso 16 gennaio ed anche i domiciliari per un dipendente, Paolo Ruscigno, tra l’altro già in pensione.

Da divieto di dimora a sospensione dall'esercizio del pubblico servizio

Per i messi notificatori Daniele Della Vecchia e Michele Faraone, difesi dall’avvocato Felice Belluomo, per il custode Giuseppe Nugnes, difeso dall’avvocato Rosario Capasso, per l’idraulico Vincenzo Pagano e per Filippo Rotunno, dipendente dell’ufficio legale, entrambi difesi dall'avvocato Michele Cantelli, il riesame ha emesso un’ordinanza di sostituzione della misura del divieto di dimora nel comune di Aversa con quella della sospensione temporanea dall'esercizio del pubblico servizio.

Annullamento totale per 7 indagati

Diversa, invece, la posizione del dirigente all’area Affari Generali Giovanni Gangi, del funzionario Tommaso Mastronardi e della coordinatrice dell'ambito Cristina Accardo, difesi dall’avvocato Stefano Andreozzi, per i quali è stata annullata totalmente l’ordinanza cautelare così come per il custode, in pensione, Michele Cipullo. Era, invece, già stato scarcerato in sede di interrogatorio di garanzia Paolo Ruscigno, funzionario dell'area tecnica, al quale sono stati sequestrati poco più di novemila euro possibile provento della presunta truffa, dapprima agli arresti domiciliari, poi revocati tenuto conto che dal giugno scorso è in pensione. Revocata la misura cautelare con il divieto di dimora anche per Mariagrazia Chianese, difesa dall'avvocato Carlo Bianco, ed Angelo Iorio, difeso dall'avvocato Alfonso Quarto. A entrambi è stato contestato di avere timbrato tre volte, nell'arco di un anno e mezzo, per conto di un'altra collega afflitta da problemi di deambulazione.

“Fin dall'interrogatorio di garanzia davanti al gip - spiega l'avvocato Bianco - entrambi hanno fornito una chiave di lettura diversa rispetto alla prospettazione fornita dalla Procura. Una chiave di lettura che adesso è stata condivisa dai giudici del Riesame. Gli indagati - spiega l'avvocato - non hanno posto in essere alcuna condotta criminosa, atteso che Chianese, il 3 e il 29 novembre 2022, attestava la presenza anche per Carmela Giammetta solo ed esclusivamente per un'impossibilità temporanea di quest'ultima di attraversare il corridoio che separa il loro ufficio dal badge in quanto affetta da problemi di deambulazione. D'altronde - aggiunge l'avvocato Bianco - entrambe erano presenti in ufficio e pertanto la Chianese ha timbrato anche per Giammetta solo per una questione di gentilezza e umanità”. “Identico discorso - conclude l'avvocato Bianco - vale anche per l'episodio contestato a Giammetta, Chianese e Iorio atteso che quest'ultimo ha timbrato anche per le altre due colleghe di ritorno dalla pausa pranzo proprio in virtù delle difficoltà della Giammetta, accompagnata sotto braccio dalla Chianese, a raggiungere il badge”.

L’ufficio provvedimenti disciplinari

Terminata anche l’attività dell’ufficio provvedimenti disciplinari che ha ascoltato, per il contraddittorio, i 12 dipendenti coinvolti. All’indomani dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli Nord l’ufficio ha provveduto alla sospensione cautelare dal servizio senza stipendio, fatto salvo il diritto all’assegno alimentare pari al 50% dello stipendio stesso. Entro venerdì prossimo, 16 febbraio, l’ufficio, composto dal segretario generale Giovanni Schiano di Colella Lavina, dalla dirigente dell’area Servizi Finanziari Gemma Accardo e dalla funzionaria amministrativa Rosa Mosca, deve concludere il procedimento disciplinare.

Tutte le persone coinvolte hanno spiegato che la pratica delle timbrature fatte anche per conto di altri colleghi era in uso nei giorni di martedì e giovedì quando è previsto il rientro pomeridiano. Marcare l’uscita alle 14 e timbrare il rientro dopo mezz’ora, infatti, significa avere diritto al buono pasto. Per questo spesso è capitato che qualcuno degli impiegati, per non far scendere giù i colleghi, avrebbe utilizzato i badge per effettuare la timbratura in uscita e in entrata, ma i dipendenti interessati rimarrebbero in ufficio per consumare un fugace pasto. Questa prassi coinvolge in particolare due dipendenti che avrebbero più volte effettuato la timbratura a favore di una collega affetta da una grave malattia per evitare che la stessa fosse costretta a muoversi nonostante le sue condizioni di salute. Situazioni che il segretario comunale, così come la dirigente Gemma Accardo e la funzionaria Rosa Mosca ben conoscono lavorando all’interno dello stesso Ente.

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