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Cronaca

Camorra, colletti bianchi e 'spese pazze': oltre 100 milioni di euro sequestrati in 16 mesi

I numeri della Guardia di Finanza fotografano come nella provincia di Caserta ci sia ancora tanto da fare anche per quel che riguarda l'evasione fiscale ed il mancato pagamento dell'Iva

Sono stati 7.256 gli interventi ispettivi e accertamenti conclusi dai Reparti dipendenti della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caserta tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019. Numeri importanti, quelli snocciolati nel corso della festa delle fiamme gialle casertane che hanno visto la premiazione anche di 20 finanzieri

Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della Finanza contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi e contrabbando di sigarette si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza di Caserta. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 736 interventi ispettivi. Sono stati riscontrati 458 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) e denunciati 337 soggetti. Ammontano ad oltre 58 milioni di euro i beni sequestrati, mentre sono 31 le persone arrestate anche per delitti tributari. Importanti i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi carosello”) e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono 62, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per questi fini illeciti. 

Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 102 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente quasi 30 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 250 datori di lavoro per aver impiegato 691 lavoratori in “nero” o irregolari. Ammontano complessivamente a 98 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 334 tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 239 tonnellate. I 258 interventi a contrasto del contrabbando e delle frodi doganali hanno portato al sequestro di circa 30 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e di 34 mezzi terrestri. Denunciati per contrabbando 213 responsabili di cui 76 in stato di arresto. Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 271 con 96 violazioni rilevate. 

ILLECITI DELLA SPESA PUBBLICA 

L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. E' per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese.     

È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza di Caserta nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019. Ai 416 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 7 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 4 milioni quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 882. Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 95 milioni di euro, a carico di 194 soggetti.

I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 28,6% e al 56,8%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato di oltre 6,5 milioni di euro.

In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono stati 667 gli accertamenti condotti allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità. Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento  (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico)

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 460 soggetti di cui 359 persone fisiche e 101 persone giuridiche. Ammonta, invece, a oltre 180 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro già operati hanno raggiunto la quota di oltre 58 milioni di euro.

Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 46 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 16 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.

Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.

Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente sono stati eseguiti 414 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio. Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 74 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio.

Sul fronte della prevenzione, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha proceduto all’analisi di 357 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 10 sottoposte a più approfondite indagini che hanno portato alla scoperta di circa 5 milioni di euro di IVA evasa.

Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a circa 6 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 85 milioni di euro. 

In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito 284 interventi. Sequestrati oltre 150 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità.

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