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Cronaca Casapesenna

"Il figlio del meccanico teneva la malattia": voleva fare il camorrista

Il figlio di Sandokan racconta il retroscena sulle elezioni di Casapesenna: "Faceva i voti per Fortunato Zagaria"

Diventare un affiliato di camorra era un'ambizione per diversi giovani cresciuti nel (falso) mito dei boss dei Casalesi. E così era anche per il figlio di un carrozziere di Casapesenna che "si era messo dietro a Michele Fontana", meglio noto come o' sceriffo.

A rendere nota la circostanza è stato Nicola Schiavone, il figlio di Sandokan divenuto collaboratore di giustizia, nel corso della sua deposizione in aula nel corso del processo per che vede alla sbarra il boss Michele Zagaria, l'ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria ed il consigliere comunale Luigi Amato, accusati di aver minacciato un altro sindaco di Casapesenna, Giovanni Zara, facendolo cadere "politicamente" in quanto sgradito al clan dei Casalesi.

Schiavone ha raccontato del figlio del carrozziere in merito alla campagna elettorale di Casapesenna con i voti del clan che venivano fatti confluire a Fortunato Zagaria. "Io andavo da Pietro Fontana per far riparare delle auto - ha riferito Schiavone - Il figlio, Arturo, voleva entrare nel clan. Teneva questa malattia ed iniziò a frequentare Michele Fontana, detto 'o sceriffo, ed affiliato al gruppo di Zagaria. Arturo mi disse che stavano facendo i voti per Fortunato Zagaria". 

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