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Cronaca Villa Literno

Fatture false per la villa di Sting: 5 condanne

Sentenza della Corte d'Appello sul giro di fatturazioni fittizie del clan dei Casalesi

Anche i lavori alla villa di Chianti del noto cantante Sting e quelli in subappalto agli Uffizi di Firenze tra le opere realizzate dalle imprese del "cartello criminale" finalizzato all'emissione di fatture false per operazioni inesistenti, grazie al ricorso ad imprese strettamente legate al clan dei Casalesi. Per questo motivo la Corte di Appello di Firenze ha condannato 5 persone, rivisitando, comunque, "al ribasso" la sentenza di primo grado.

La Corte fiorentina ha condannato: Francesco Pagano,originario di Villa Literno ma trasferitosi nel fiorentino a 2 anni; Luigi Della Corte, anch'egli liternese ma residente in Toscana, 2 anni e mezzo; 2 anni e mezzo anche a Raffaele Ucciero; Raffaele Venerato è stato condannato ad una pena di un anno e mezzo; Andrea Nicola Iovino, di Trentola Ducenta, ha rimediato 8 mesi. Per Venarato e Iovino la pena è stata sospesa.

Hanno retto le motivazioni del collegio difensivo composto dagli avvocati Marco Ucciero e Guglielmo Ventrone che già in primo grado avevano fatto decadere l'aggravante mafiosa ed ora nel secondo grado di giudizio hanno ottenuto sensibili sconti di pena per i loro assistiti. I cinque nel 2014 erano stati coinvolti nell'operazione denominata "Atlantide" condotta dalla guardia di finanza fiorentina.

Nel mirino degli inquirenti finirono lavori di ristrutturazione per varie centinaia di migliaia di euro da parte di due imprese considerate vicine alla camorra. In particolare, le aziende prendevano parte, attraverso società aperte "ad hoc" e poi chiuse al termine dei lavori, alla ristrutturazione della villa del cantante Sting, in Chianti, degli Uffizi e a quella dell'edificio dell'ex cinema Gambrinus a Firenze, in vista dell'apertura dell'Hard Rock Cafe.

In tutti i casi, i clienti erano all'oscuro delle irregolarità commesse dalle aziende. Le ditte, che operavano attraverso prestanome incensurati, offrivano lavori di alta qualità a prezzi più bassi rispetto alla concorrenza, grazie all'evasione fiscale realizzata con un giro di fatture false emesse da otto società "cartiera" con sedi a Modena ed in Campania riconducibili a soggetti ritenuti vicini alla cosca Casalese.

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