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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Aversa

False fatture per 35 milioni di euro, fissato l'appello per 12

Coinvolti nella maxi operazione della guardia di finanza di Aversa: furono sequestrati 35 milioni di euro

Fissato l'Appello avverso le 12 pronunce di condanna in primo grado per i partecipi di due distinte associazioni criminali con base nell'agro aversano che emisero migliaia di fatture false a beneficio di 643 aziende edili con sede prevalentemente in Campania, ma anche nelle Marche, Toscana, Emilia Romagna, Lazio ed Umbria.

Dovranno presentarsi nel mese di marzo dinanzi la Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli Vincenzo Cacciapuoti, Matteo Dell'Imperio, Salvatore Dell'Imperio, Alberto Di Mauro (classe 42 e classe 96), Guglielmo Di Mauro, Saverio Di Tella, Vincenzo Ferri, Ludovico Matteucci, Luigi Sabatino, Marcellino Santagata, 11 dei 34 indagati coinvolti nella maxi operazione della guardia di finanza di Aversa nel marzo 2018 che portò all'emissione di altrettante misure cautelari nonché al sequestro di beni del valore di circa 35 milioni di euro tra ben immobili, auto di lusso (una Ferrari, una Porsche Cayenne e due Range Rover), rapporti finanziari e quote societarie.

Gli indagati facevano parte, secondo l'accusa, delle due consorterie criminali specializzate rispettivamente: nella sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti relative alla fornitura di materiale edile; nel riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche dei proventi illeciti dell’attività criminale, utilizzando a tale scopo gruppi di società “cartiere” intestate a prestanome compiacenti e altre società create al solo scopo di far circolare e riciclare i flussi finanziari. Attraverso tale sistema fraudolento le società beneficiarie ed utilizzatrici delle fatture false hanno usufruito di indebiti risparmi d’imposta derivanti dalla contabilizzazione di costi fittizi, nonché della relativa Iva a credito, potendo inoltre disporre di fondi neri costituti dal denaro liquido.

La ripulitura del denaro venne agevolata dalla connivenza di un funzionario infedele dell’istituto bancario dove erano stati accesi i conti correnti di tutte le cartiere, il quale, pur essendo a conoscenza dell’origine illecita delle risorse finanziarie, prestava la propria autorizzazione ad effettuare operazioni non in linea con le corrette procedure bancarie, aderendo agli ordini direttamente impartiti anche telefonicamente dai sodali.

L’analisi della documentazione effettuata dal Gruppo della Guardia di Finanza di Aversa consentí inoltre di accertare come i due gruppi fossero in grado di riciclare, attraverso vorticosi giri di prelievi, ricariche postepay e postagiro, oltre 200mila euro al giorno. All’esito degli approfondimenti fiscali effettuati sono stati contestati alle due organizzazioni criminali proventi illeciti per oltre 13 milioni e 500mila euro, e un Iva evasa per oltre 25 milioni di euro. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Ferdinando Letizia, Alfonso Quarto, Giuseppe Stellato, Nicola Basile, Umberto Pappadia, Domenico Cesaro, Raffaele Vanacore, Francesco Balivo, Arcangelo D'Alessio.

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