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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Cipriano d'Aversa

Falsi permessi di soggiorno, indagato confessa ma "non sono a capo di nessuna associazione"

Di Bona rende spontanee dichiarazioni dinanzi al gip durante l'interrogatorio: "Mia sorella non ne sapeva nulla"

"Ammetto gli addebiti relativamente alle patenti false ed i permessi di soggiorno falsi ma non sono a capo di nessuna associazione. Gli altri indagati ne ho avuto notizie solo dalla lettura dell'ordinanza. Ciervo e Riccardo li conosco solo perché compaesani. Ho saputo delle loro attività illecite dall'ordinanza. Non mi sono mai seduto a tavolino con loro per dire facciamo insieme queste attività illecite. Riguardo mia sorella, sì la carta di credito dove venivano fatti gli accrediti era intestata a lei ma io ne ero l'utilizzatore. Lei non sapeva nulla delle mie attività illecite".

Sono queste le dichiarazioni spontanee rese da Pietro Di Dona, 51enne di San Cipriano d'Aversa, rese nell'interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Orazio Rossi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Di Dona, assistito dall'avvocato Domenico Della Gatta, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma nelle spontanee dichiarazioni rese al gip ha ammesso i reati fine contestatigli ma ha negato la partecipazione all'associazione a delinquere. Il 51enne sanciprianese è stato coinvolto insieme ad altre 6 persone nell'operazione dei Carabinieri della Compagnia di Caserta coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, esitata in una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip sammaritano poiché indiziati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

L'attività investigativa, ha consentito di individuare una struttura dedita alla falsificazione di patenti di guida ed attestati di residenza in favore di cittadini extracomunitari, che necessitavano del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno. In particolare, i componenti del sodalizio, individuati i soggetti extracomunitari, per conoscenza diretta o per il tramite di altri loro connazionali compiacenti, provvedevano a procurarsi patenti di guida, con il relativo sigillo dello Stato falso, ovvero a falsificare attestati di residenza, riportanti timbri falsi del Comune cedendo, poi, a fronte del pagamento di somme di danaro variabili fra i 1.000 e i 2.000 euro, tale documentazione, utilizzata per richiedere il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno.

L'attività investigativa posta in essere, oltre che ricostruire le ramificazioni del medesimo sodalizio, localizzandone i componenti nei comuni di San Cipriano d'Aversa e Villa di Briano, ha permesso di stabilire ruoli e compiti di ognuno degli indagati. Tra questi vi era chi si occupava di procurare i "clienti", chi scattava le foto con lo smartphone da apporre sulle false patenti chi riproduceva le stesse e i certificati di residenza con timbri falsi; chi consegnava i documenti e ritirava i soldi in contanti; chi, invece, era titolare di una card Postepay, sulla quale il sodalizio riceveva i versamenti in danaro.

Si è proceduto al sequestro di oltre 60 documenti di guida falsi, ritrovati nella disponibilità di alcuni cittadini extracomunitari ed alla sospensione di oltre 140 pratiche di rilascio del permesso di soggiorno. 

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