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Cronaca Cesa

Falsi permessi, archiviate le accuse al sindaco

La richiesta della procura per Guida: "Dimostrato mia estraneità". Si salva anche dirigente

Archiviata la posizione del sindaco di Cesa Vincenzo Guida, accusato nei mesi scorsi di falso nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Napoli Nord su alcuni permessi edilizi irregolari. Ad annunciarlo è stato lo stesso primo cittadino che, in una nota, ha ribadito come "Oggi ho appreso che il Gip presso il Tribunale di Napoli Nord, su richiesta del Pm, ha archiviato il procedimento penale a mio carico".

Guida poi prosegue: "non nascondo che questa storia “processuale” mi ha molto colpito. Ho subito il clamore mediatico, i titoli in prima pagina dei giornali, i post sui social che auspicavano il mio arresto, le richieste di dimissioni da parte della minoranza, una mozione di sfiducia in consiglio comunale. Ho atteso in silenzio, rispettando il ruolo ed il lavoro dei magistrati, ma soprattutto rispettando la costiruzione. Ho provato a dimostrare, secondo le leggi, la mia estraneità a delle accuse che mi venivano formulate".

E così lo scorso 29 novembre 2019 il pm della Procura della Repubblica di Napoli Nord "ha chiesto che la mia posizione fosse archiviata - dice ancora il sindaco - Per ora è stata archiviata anche la posizione di Salvatore Sarpo, Responsabile dell’Area finanziaria, ma sono convinto che anche l'ingegnere Massaro, dell’Utc, riuscirà presto a dimostrare la sua estraneità ai fatti".

"Sento il dovere di ringraziare i consiglieri comunali di maggioranza che hanno sempre fatto quadrato intorno a me, le forze politiche di maggioranza che mi hanno sostenuto, confidando in me e nella giustizia. Ringrazio i tanti cittadini che, pubblicamente ed in privato, mi hanno manifestato fiducia, sapendo, senza leggere le carte, che non c’entravo nulla. Ringrazio il mio avvocato Vittorio Giaquinto che, ancora una volta, ha dimostrato un indiscutibile ed elevato spessore professionale e mi ha dovuto “sopportare” nei momenti di sconforto. Alcuni, senza nemmeno leggere le carte, assettati solo da “cieco odio”, a poche ore dalla diffusione della notizia relativa alla notifica dell'informazione di garanzia, si sono affrettati a scrivere, sicuramente con sorriso compiaciuto sulle labbra, comunicati stampa dove chiedevano le mie dimissioni, perché sostanzialmente “indegno” di essere ancora il sindaco. Oltre alle dimissioni, ebbe ad essere presentata una mozione di sfiducia con tanto di manifesto, chiedendo che della vicenda si discutesse in consiglio comunale, nel vano tentativo di sostituirsi ai giudici. Parlerò al momento debito, per ora consiglio a questa gente di studiare l’art. 27 della Costituzione che, al secondo comma, recita “L’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva”. Nel frattempo continuo a lavorare per la mia amata Cesa".

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