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Cronaca San Marcellino

14 ARRESTI Falsi incidenti con la complicità degli avvocati, i retroscena del blitz

L’organizzazione riusciva a eludere i sistemi satellitari dei veicoli e produrre false fatturazioni

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Caserta, nell’ambito di una indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dall’ufficio Gip del tribunale normanno nei confronti di 20 persone, di cui 8 finite in carcere, 6 agli arresti domiciliari, 4 al divieto di dimora nella provincia di Caserta e 2 con interdittiva del divieto di esercitare la professione di avvocato.

I REATI CONTESTATI - A tutti è stato contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alle frodi consumate in danno di numerose compagnie assicurative, ad alcuni degli indagati anche il reato di falsa testimonianza e di corruzione in atti giudiziari.

AGENZIA INFORTUNISTICA COME BASE OPERATIVA - Le investigazioni hanno permesso di raccogliere numerosi indizi circa l’esistenza di un sodalizio criminale, attivo da anni soprattutto nei comuni di San Marcellino, Villa di Briano e territori limitrofi, con base logistica in un locale di proprietà di una persona ritenuta a capo dell’organizzazione. Il locale, l’agenzia ‘Temperato’ sita in corso Europa a San Marcellino (posta sotto sequestro preventivo) era sede di un’agenzia infortunistica stradale e di un’impresa di soccorso stradale esercitata in modo illegale. In tale contesto venivano sistematicamente ideati sinistri stradali del tutto inesistenti e concertati unicamente a tavolino.  I falsi incidenti avevano come protagonisti quasi sempre le stesse persone, molte delle quali legate da legami di parentela con i vertici del sodalizio, utilizzate di volta in volta con diversi ruoli.

I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA - Le indagini, sorte da iniziali dichiarazioni di collaboratori di giustizia, descrivendo il rapporto di contiguità e le interferenze con il mondo della criminalità organizzata, hanno consentito di svelare il retroscena che sorreggeva l’impalcatura del sistema fraudolento.

IL RUOLO DEGLI AVVOCATI - Sono state infatti individuate le modalità di attuazione delle frodi, oltre al ruolo avuto da alcuni carrozzieri nella simulazione di danni ai veicoli, la connivenza dei periti (alcuni privi di abilitazione) nell’accertamento dei danni, l’opera dei falsi testimoni e i comportamenti di alcuni avvocati utilizzati dall’associazione per promuovere cause civili di competenza del giudice di pace, davanti al quale di volta in volta venivano citate in giudizio le compagnie assicurative. In alcuni casi i verti del sodalizio, privi di titoli e qualificandosi col nome del falso danneggiato o dell’avvocato mandatario, hanno agito per transigere con il liquidatore in via stragiudiziale il risarcimento.

LE FALSE FATTURAZIONI - Le investigazioni hanno permesso di individuare anche due fantomatiche società utilizzate dei vertici dell’organizzazione per la produzione di falsi preventivi spesa e di false fatturazioni per un totale calcolato nel periodo che ha interessato le indagini di circa 250mila euro.

IL MODUS OPERANDI - Un episodio spiega bene il modus operandi. Un giovane dopo aver riportato lesioni personali in modo accidentale ed essersi recato presso un ospedale della provincia, volendo lucrare sulla sua disgrazia si è recato presso i vertici del sodalizio e su loro consiglio si recava quindi presso un secondo nosocomio riferendo ai sanitari di essere stato coinvolto in un incidente stradale, con medesima diagnosi ma diversa causa. Per aggirare il sistema satellitare installato sui veicoli veniva usato questo stratagemma: si montava sull’auto che sarebbe stata incidentata dei pezzi di ricambio già danneggiati, successivamente con una mazza di ferro veniva colpita l’auto in transito in maniera tale da far registrare l’incidente nei tempi e nel luogo desiderati.

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