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Cronaca Portico di Caserta

Ex calciatore di serie A parla nel processo all'ex sindaco: "Non so nulla dei fitti per lo stadio"

Il processo agli ex amministratori di Portico per abuso d'ufficio, lottizzazione abusiva e falso

"Ero andato dal sindaco Massaro per chiedere la concessione della struttura sportiva 10 anni più 10 anni e lui mi spiegò che per avere la concessione dello stadio comunale  doveva esserci una gara d'appalto. Mi informò che nell campo di calcio comunale c'era già una scuola di calcio gestita da Giuseppe Gaudiano. Mi indirizzò a Gaudiano per vedere se trovavamo un accordo. Ci accordammo e facemmo una fusione io e Gaudiano e nacque la scuola di calcio 'Portico-Camorani' dove Gaudiano era il presidente e io facevo l'istruttore. Mi occupavo di tutto ciò riguardasse il campo ma della parte amministrativa se ne occupava Gaudiano. Non so nulla di affitti o altro so solo che ci autofinanziavamo con le rette dei genitori dei ragazzi iscritti alla scuola calcio". Sono le dichiarazioni rese dall'ex calciatore professionista Alfonso Camorani nel corso dell’udienza celebrata dinanzi alla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Sergio Enea con a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo ,nel processo nei confronti dell'ex sindaco di Portico di Caserta Gerardo Massaro ed altre 15 persone - tra cui esponenti politici dell’amministrazione passata, due vigili urbani, un geometra, una dirigente comunale.

Sono finiti sotto processo oltre all’ex primo cittadino Gerardo Massaro; Alessandra Falcone; Pasquale Piccirillo; Francesco Piccirillo; Francesco Piccirillo; Giovanni Iodice; Pierfrancesco Morrone; Cosimo Cristillo; Ferdinando Iodice; Biagio Gravina; Giuseppe Gaudiano; Antonio Leggiero; Pasquale Massaro; Giuseppe Papillo; Maria Ginestra; Antonino Adelini.

Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione a delinquere all'abuso d'ufficio, lottizzazione abusiva, falso e rivelazione di segreti d'ufficio. Secondo l'accusa del sostituto procuratore Valentina Santoro l'ex sindaco Massaro avrebbe indirizzato la sua funzione pubblica "al perseguimento di interessi provati consistenti in vantaggi politico-elettorali, mantenimento delle posizioni di potere, vantaggi economici per se stessi e per soggetti a loro legati da vicinanza politica", danneggiando al tempo stesso chi li ostacolava, compresi i dipendenti comunali, che sarebbero stati "stabilmente posti in condizione di emarginazione, sfavoriti, danneggiati e ingiustamente penalizzati".

Nel mirino della Procura sammaritana un cambio di destinazione d’uso di un complesso edilizio situato a Portico di Caserta da un imprenditore di Marcianise, Felice Letizia. Per il pm l’atto era illegittimo ed emesso appunto per favorire il costruttore seppur mancante dei presupposti della concessione. Dubbi anche su atti redatti ‘falsamente’ da ufficio tecnico e polizia municipale durante i sopralluoghi presso l’area cantierizzata del complesso edilizio e per l’utilizzo del campo sportivo comunale.

Nel corso dell'udienza è stata dichiarata sentenza di non luogo a procedere per sopraggiunte morte del reo nei confronti di Angelo Piccirillo. Si torna in aula nel mese di aprile per l’esame degli imputati.Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Renato Jappelli, Enzo Domenico Spina, Carmine Nacca, Nicola Leone, Mauro Iodice, Stefano Vaiano e Raffaele Crisileo. Il Comune di Portico di Caserta si è costituito parte civile con l'avvocato Massimiliano Di Fuccia. 

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