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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Cipriano d'Aversa

Pizzo e recupero crediti sull'asse Casalesi-Belforte: 22 rischiano il processo

La Dda ha chiuso le indagini sul gruppo guidato da Mario De Luca

La Dda chiude le indagini a carico di 22 persone coinvolte nell'inchiesta sulle estorsioni e i recuperi di crediti da parte del clan dei Casalesi che si sarebbe avvalso anche della collaborazione di esponenti del clan Belforte di Marcianise. 

Gli indagati

I pubblici ministeri Luigi Landolfi e Vincenzo Ranieri hanno notificato agli indagati gli avvisi ed ora si preparano a chiedere il rinvio a giudizio. Nel mirino degli inquirenti figurano Antonio Barbato, 47 anni di Cesa (di recente arrestato per un'estorsione ai danni di un cantiere edile ad Aversa); Vincenzo Chiarolanza, 61 anni di Villa Literno; Giovanni Improda, 50 anni di Teverola; Antonio De Luca, 46 anni di San Cipriano d'Aversa; Mario De Luca, 54 anni di San Cipriano d'Aversa; Mario Raffaele De Luca, 42 anni di Casal di Principe; Antonio Chiacchio, 52 anni di Teverola; Carmine Lucca, 53 anni di San Marcellino; Antonio Palumbo, 36 anni di Cancello ed Arnone; Alessandro Pavone, 36 anni di Casal di Principe; Felicia Dello Margio, 48 anni di Teverola; Nicola Di Bona, 54 anni di Castel Volturno; Carlo Del Vecchio, 56 anni di Falciano del Massico; Giacomo Terracciano, 62 anni di Afragola; Umberto Loreto, 54 anni di Afragola; Mario Curtiello, 41 anni di Sant'Antimo; Gennaro Celentano, 39 anni di Sant'Antimo; Camillo Belforte, 28 anni di Marcianise e figlio di Benito; Achielle Piccolo, 48 anni di Marcianise; Daniele Coronella, 50 anni di Casal di Principe; Sergio Iannicelli, 31 anni di Sant'Antimo; Nunzio Chiariello, 77 anni di Sant'Antimo. 

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Nicola Musone, Giovanni Cantelli, Raffaele De Rosa, Viviana D'Arbitrio, Alessandro Diana, Bernardo Diana, Mirella Baldascino, Ferdinando Letizia, Agostino Di Santo, Luciano Fabozzi, Agostino D'Alterio, Giovanni Pizzo e Giuseppe D'Alise. 

Le estorsioni: "Un regalo ai carcerati"

Le indagini, che hanno coperto un periodo tra agosto 2017 a gennaio 2018, hanno svelato l'esistenza di un gruppo criminale guidato da Mario De Luca, da suo fratello Antonio e da Mario Raffaele De Luca, cugino degli altri due e figlio di Giancarlo De Luca, esponente di spicco del gruppo Bidognetti. Nomi che, soprattutto nell'area dell'agro aversano (tra Casal di Principe, Frignano, San Cipriano d'Aversa e Teverola), facevano tremare i polsi alle vittime alle quali si rivolgevano chiedendo la tangente per un "regalo ai carcerati" o "di mettersi a posto". 

Il pizzo pagato con le mozzarelle

Nel mirino del gruppo 'De Luca' erano finiti anche un minimarket ed un caseificio della zona dell'agro aversano. Non potendo far fronte alle richieste estorsive avrebbero versato agli esattori del clan generi alimentari e beni di conforto tra cui buste di mozzarella. E' questo uno degli aspetti che maggiormente ha colpito gli inquirenti. Per mesi quotidianamente la spesa veniva fatta spendendo il nome dei Casalesi con un danno economico enorme e non quantificato per le vittime. 

Il recupero crediti

Non solo le estorsioni vere e proprie. Il gruppo si sarebbe occupato anche di operazioni di recupero crediti. Al titolare di un rimessaggio barche di Castel Volturno chiesero soldi per conto di un fornitore con cui aveva un debito da 80mila euro. Se non avesse pagato, questa la minaccia, "la questione sarebbe stata affidata a persone di Sant'Antimo più spietate di Giuseppe Setola". 

L'accordo con i Belforte

Nelle pieghe dell'ordinanza emerge anche un accordo con esponenti del clan Belforte riguardante la compravendita di un capannone industriale di Marcianise per cui un imprenditore, anche lui indagato a piede libero, aveva già versato la caparra da 500mila euro. Non essendo più interessato all'affare cerca di recuperare i soldi investiti e investe Mario De Luca che coinvolge, non essendo zona di sua competenza, Camillo Belforte.

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