Il figlio di Sandokan chiede il pizzo anche agli avvocati
Il rampollo degli Schiavone opta per il rito abbreviato con altri 4 imputati
Estorsioni ai danni di alcuni avvocati civilisti a cui veniva chiesto il "contributo" per i carcerati.
E' questo il motivo per cui sono finiti a processo Carmine Schiavone, figlio del boss dei Casalesi Francesco Sandokan, Carmine Iainuese ed i collaboratori di giustizia Raffaele Maiello, Eduardo Di Martino e Luigi D'Ambrosio. I cinque sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Dda hanno scelto di affrontare il processo con il rito abbreviato.
Secondo la tesi della Procura antimafia i cinque avrebbero provato a costringere un legale a versare la somma di 500 euro. Gli stessi imputati sono accusati di aver estorto 1000 euro ad un altro avvocato di Casal di Principe.