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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Pizzo per gli "amici di Casale": i 3 restano in carcere

Respinta la richiesta di scarcerazione: trascorreranno il Ferragosto dietro le sbarre. Sono accusati di estorsione ai danni di un imprenditore

Dal pizzo di Ferragosto al Ferragosto in carcere per Nicola Pezzella alias Palummiello, Giuseppe Diana alias 'o ciuciaro e Antonio Barbato coinvolti nell'inchiesta della Squadra Mobile della Questura di Caserta coordinati dalla Dda di Napoli su una estorsione ad imprenditore di Quarto per gli "amici di Casale". È quanto disposto dal gip Enrico Campoli del tribunale di Napoli competente per materia che ha disposto la rinnovazione dell'applicazione della misura della custodia in carcere così come già disposte dal gip Pasquale D'Angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - per Antonio Barbato - e dal gip Anna Caterina Arpino del tribunale di Napoli Nord - per Nicola Pezzella e Giuseppe Diana - che si sono però dichiarati incompetenti.

Antonio Barbato, insieme a Nicola Pezzella e Giuseppe Diana, destinatari di un fermo a firma del Sostituto Procuratore Roberto Patscot della Dda partenopea per estorsione aggravata dal metodo mafioso, avrebbero richiesto ad imprenditore edile nel ramo delle costruzioni residenziali di Quarto - che stava effettuando lavori in via Giotto ad Aversa - di "mettersi a posto con gli amici di Casale". All'imprenditore venne chiesta una somma tra i 15mila ed i 20mila euro, poi scesa a 8mila euro grazie allo sconto concessogli da Nicola Pezzella. La cifra estorsiva accordata alla vittima fu versata dalla stessa in due rate a distanza di 15 giorni.

Barbato avrebbe partecipato al primo di quegli incontri ma non proferì parola.La vittima in sede di denuncia riconobbe i tre estorsori. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Vincenzo D'Angelo e Antonio Lanza hanno confermato il ruolo apicale assunto da Pezzella nel gruppo Schiavone del clan dei Casalesi. Elementi che hanno poi portato all'operazione della Squadra Mobile. Per Barbato, Pezzella e Diana le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere restano ben chiuse. Nella difesa sono impegnati gli avvocati Luigi Poziello, Giovanni Cantelli, Danilo Di Cecco.

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