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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

Il boss intercettato in carcere: "Indagine per colpa di qualcuno che è geloso del sindaco"

Antonio Esposito ne parla con la compagna e con la mamma dopo che la Dda ha avviato verifiche sui risultati elettorali della sorella Teresa, poi arrestata

Una denuncia per “gelosia” o, forse meglio, per invidia politica. E’ quello che credono sia dietro l’indagine della Dda su Teresa Esposito scoppiata subito dopo le elezioni amministrative a Maddaloni nel giugno scorso. E’ una convinzione che regna nella famiglia Esposito e di cui se ne parla anche in carcere, durante i colloqui tra Antonio, fratello di Teresa condannato all’ergastolo per omicidio, la compagna e la mamma Carmela Di Caprio, anche quest’ultima finita ai domiciliari insieme ai tre figli.

I protagonisti del colloqui intercettato dialogo sull’avviso di garanzia che era stato appena recapitato alla sorella Teresa per corruzione elettorale aggravata dall’articolo 7, per aver cioè avvantaggiato un’organizzazione criminale. Ed è proprio la compagna di Antonio Esposito ad affermare che secondo lei l’indagine (che poi ha portato agli arresti) sarebbe scaturita da “qualcuno che è geloso del sindaco”. E tirano in ballo altri candidati sindaci, da Angelo Campolattano a Pasquale Giordano, che avrebbero denunciato, a loro dire, anche senza tirare in ballo direttamente gli Esposito, la presenza di “losche figure” nelle liste dei candidati al consiglio comunale.

“Lui ha detto - si sfoga Antonio Esposito in carcere - anche se le famiglie sono brave persone però non dovrebbero stare nei partiti per dimostrare la legalità e tutte queste cose quà. Ora questa cosa è potuta anche succedere stesso da quelle persone che sono contro al partito di Teresa, per attaccare il Sindaco, attaccano a quelli che possono attaccare”.

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