ELEZIONI La stoccata di D'Angelo: “La gestione di corso Capitelli esempio di mala politica”

Incominciano a delinearsi i contorni dell’impegno politico-amministrativo dei possibili contendenti per lo scranno di primo cittadino di San Tammaro. L’avvocato Vincenzo D’Angelo sarà alla guida di ‘LeAli’. “Il movimento ha elaborato una piattaforma programmatica per l’amministrazione del Comune di San Tammaro, incentrata sui temi del governo partecipato e trasparente, della solidarietà, dei servizi alla cittadinanza, dello sviluppo economico e territoriale sostenibile ed ecocompatibile, del progresso culturale e sociale delle cittadine e dei cittadini. Un programma politico non è e non deve essere un elenco snocciolato di punti fatto senza alcuna progettualità, né una lista di promesse mirabolanti ed irrealizzabili”.

D’Angelo spiega quindi cosa differenzia il suo gruppo dagli altri contendenti alla poltrona di sindaco: “Queste logiche non appartengono al nostro progetto e non faranno mai parte del nostro programma. Le lasciamo a chi è attaccato al potere e alla poltrona. Per LeAli la dignità politica ed il decoro personale rappresentano un punto fermo insieme alla trasparenza ed alla lealtà. È importante il confronto sui programmi, su quello che si è fatto e andava fatto meglio e su quello che non si è fatto e si doveva fare. Un esempio di mala politica a San Tammaro è stata la gestione di Corso D. Capitelli. Una arteria che non ha trovato pace, che è stata fatta e rifatta, finita ed ancora non va perché ci ritroviamo con gli stessi disagi di prima e forse sarà necessario a breve un nuovo e costoso intervento. Chissà perché? Chissà perché non si realizzano opere facendosi ispirare dal principio del “buon padre di famiglia”?.  Corso D. Capitelli è costata soldi pubblici, soldi dei cittadini. Soldi che andavano spesi meglio. Gli amministratori dovrebbero operare durante il loro mandato come “il buon padre di famiglia”, ma la storia, e in molti casi, ci insegna che non sempre è così” .