rotate-mobile
Cronaca

I droni dell’Esercito per la ‘cyberguerra’ nella Terra dei fuochi | LE FOTO

Gli Uav Raven potranno viaggiare a 500 piedi di altezza per individuare i siti di sversamento rifiuti

Una risorsa dell'Esercito posta al servizio della cabina di regia dell’operazione “Terra dei Fuochi”, come ulteriore ausilio nella lotta allo sversamento e smaltimento illecito di rifiuti. L’UAV (Unmanned Aerial Vehicle) RAVEN, sarà un occhio dal cielo che vigilerà sulla Terra dei Fuochi, uno strumento che permette di vedere senza essere visti, in grado di volare ad un'altitudine di 500 piedi e spaziare per un raggio di massimo 10 km acquisendo immagini e video del territorio sottostante. L'impiego del drone consentirà di individuare siti di sversamento, fino ad oggi inaccessibili dalle pattuglie sul terreno, fornendo sia di giorno che di notte una fotografia aerea sulla Terra dei Fuochi e raccogliere dati che verranno poi condivisi sulla piattaforma tecnologica di SMA Campania per consentire il censimento dei luoghi di sversamento.

Il drone dell'Esercito per la Terra dei fuochi

L’assetto, nella sua componente umana e tecnologica, lavora su un piano di ricerca, frutto della correlazione di informazioni che arrivano da diverse fonti, istituzionali e non, in grado di rispondere a delle precise esigenze informative raccogliendo immagini e dati che saranno posti a disposizione degli analisti dell'Esercito per le valutazioni operative volte al contrasto di sversamenti, incendi ed interramenti di rifiuti. Il drone, nel corso delle ricognizioni, è in grado di individuare e registrare le persone nell'atto dello sversamento e dirigere di conseguenza le pattuglie sul terreno per contestare loro la flagranza di reato. L’Operazione Terra dei Fuochi, con un contingente di 200 militari dell’Esercito e l’utilizzo dell'assetto Drone, quale moltiplicatore di potenza ad alto contenuto tecnologico, permetterà di condurre un'azione molto più efficace nel contrasto allo sversamento illecito di rifiuti. L’introduzione degli Aerei a Pilotaggio Remoto è il risultato della sinergia tra diverse istituzioni, militari e civili, che ha visto la collaborazione tra le Prefetture, l'Aeronautica Militare e gli enti civili Enav ed Enac per poter consentire ad un APR (Aereo a Pilotaggio Remoto) di per poter volare in uno spazio aereo congestionato come quello di Napoli e Caserta.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I droni dell’Esercito per la ‘cyberguerra’ nella Terra dei fuochi | LE FOTO

CasertaNews è in caricamento