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Cronaca Capua

Droga nel parco Primavera, due condanne ed una assoluzione

L'indagine che li ha portati a processo è stata coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri di Capua

Nel corso del processo per spaccio di stupefacenti a Capua, sono state pronunciate due condanne e un'assoluzione nel primo grado del processo. Lucia Amendola, 55 anni, è stata condannata a 14 anni e 10 mesi di reclusione per l'accusa di associazione a delinquere finalizzata allo smercio di narcotici. Arcangelo Piucci, 57 anni, è stato riconosciuto colpevole solo di singoli episodi di vendita di narcotici e ha ottenuto una pena di 9 anni e 10 mesi di reclusione. Invece, il 39enne Vincenzo Rossetti è stato assolto, poiché non è stata dimostrata la sua partecipazione alla gang di pusher attiva a Capua dopo il 2019.

I tre imputati, che devono essere considerati innocenti fino a una sentenza di condanna irrevocabile, sono assistiti dai legali Paolo Di Furia e Giuseppe De Lucia. L'indagine che li ha portati a processo è stata coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri di Capua, con l'obiettivo di smantellare la compagine criminale guidata da Claudio Monaco, noto come 'o cavuotto, 52 anni, che è stato già giudicato in primo grado con rito abbreviato con il supporto di Fabio Mandesi.

'O cavuotto, secondo l'accusa della Procura, avrebbe creato il suo gruppo criminale dopo il blitz del 2019, in cui la Dda di Napoli aveva smantellato la compagine criminale diretta da Antonio Raffaele Ligato, figlio del boss Raffaele, che gestiva il mercato della droga nell'Agro caleno, compresa Capua. In diverse occasioni, i Ligato avevano scontrato con la cricca dei Monaco. Una volta messi fuori gioco dai inquirenti, 'o cavuotto avrebbe sfruttato il vuoto criminale per aumentare i propri traffici di droga.

La base logistica della gang, secondo quanto affermato dai militari dell'Arma, era il Parco Primavera, dove i corrieri arrivavano dall'Agro aversano e dalla zona di Napoli Nord per scaricare ingenti quantitativi di droga, che poi venivano rivenduti al dettaglio sotto la supervisione dei Monaco e dei Mandesi.

Il verdetto di primo grado per Amendola, Piucci e Rossetti è stato emesso dalla prima sezione (collegio C) del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Gli altri imputati coinvolti nella stessa inchiesta, che avevano scelto il rito abbreviato per evitare il dibattimento, affronteranno la Corte d'appello (sesta sezione) a novembre. Giuseppe Vilardi, 46 anni, e Luigi Verrone, 21 anni, entrambi di Capua, e Stefano Insero, 37 anni, di Caiazzo, hanno già avanzato proposte di concordato con la Procura generale.

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