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Cronaca Mondragone

15 ARRESTI Una struttura 'verticistica' per controllare lo spaccio di coca e crack

Così è definita l'associazione criminale gestita dal figlio del boss La Torre

Un’associazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare crack e cocaina, strutturata a livello verticistico, con una netta distinzione dei ruoli. Così viene definita la gang sgominata dai carabinieri della Compagnia di Mondragone questa mattina, un’operazione che ha portato all’arresto di 15 persone, tra le quali Francesco Tiberio La Torre, 31enne figlio del noto capoclan della zona del litorale domizio Augusto. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze di droga, riciclaggio e favoreggiamento personale.

Proprio il giovane La Torre viene ritenuto dagli inquirenti a capo dell’organizzazione, assieme a Vincenzo De Crescenzo, 62enne pregiudicato, ed il figlio Salvatore De Crescenzo, 40enne anch’egli pregiudicato. Sono loro tre che “costituiscono il motore dell’organizzazione”, che ne programmano l’attività, si attivano per reperire i mezzi finanziari per garantire l’acquisto della droga, trasportato dai fornitori direttamente a Mondragone.

Nella struttura piramidale venivano poi gli organizzatori e fornitori del gruppo: Michele Degli Schiavi, Frederik Loka e Francesco Balestrieri. Particolare importanza ha il ruolo di quest’ultimo che, essendo titolare di un negozio di rivendita di prodotti usati, sfruttava l’attività e il continuo via vai di clientela per vendere la droga. Balestrieri è ritenuto inoltre il soggetto incaricato di provvedere a riscuotere dagli acquirenti il prezzo della droga ceduta, prevalentemente crack e cocaina.

Sono invece prevalentemente dediti allo spaccio dello stupefacente e alla consegna del denaro incassato dalla vendita al dettaglio gli altri partecipanti all’associazione criminale, tra cui Nicola Aruta, Carlo Pagliaro, Luigi Meandro, Giuseppe Galluccio, Costantino Cardillo, Alessio Cipriani e Giuseppe Rinaldi.

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