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Cronaca Casapesenna

Barone si affida a Don Bosco per l'arringa del suo avvocato

Il legale dell'ex prete Zuccaro prova a smontare le tesi della Procura

Immagini sacre in una cartellina, tra cui quella di San Giovanni Bosco nel giorno della sua ricorrenza. Così si è presentato stamattina in tribunale Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, per assistere al primo atto delle arringhe dei suoi due difensori. 

Stamattina, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è toccato all'avvocato Maurizio Zuccaro che nel corso di una lunga arringa ha provato a smontare le tesi della Procura, che ha invocato ben 22 anni di cella per l'ex prete, accusato di aver cagionato lesioni ad una ragazzina di 14 anni di Maddaloni, nel corso di pratiche esorcistiche medievali, e di violenza sessuale nei confronti di due delle sue fedeli.

Zuccaro durante la discussione ha mostrato anche un video che mostra un altro esorcismo piuttosto cruento. Una sorta di prassi, quindi, prevista nei ritauli di liberazione da forze demoniache, ad avviso del legale. Per quanto riguarda le accuse di violenza sessuale per il difensore si è trattato, visto anche il clamore mediatico della vicenda, di un tentativo di battere cassa da parte delle due ragazze. Il processo riprenderà all'inizio di febbraio quando prenderà la parola l'altro difensore di Barone, l'avvocato Camillo Irace. 

Nel collegio difensivo sono impegnati anche gli avvocati Umberto Pappadia e Giuseppe Stellato, per i genitori della 14enne, e Carlo De Stavola, per il dirigente del commissariato di Maddaloni Schettino. Le ragazze vittima di violenza sessuale si sono costituite parte civile con gli avvocati Rossella Calabritto e Daniele Ferrandino. 

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