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Cronaca Viale Michelangelo Buonarroti

Scuole pericolose, arriva la svolta per il Buonarroti

L'annuncio del presidente della Provincia Magliocca

Una buona notizia per gli studenti dell’istituto Buonarroti di Caserta. È stato infatti totalmente dissequestrata la struttura che, lo scorso 9 maggio, venne chiusa su provvedimento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per le gravissime carenze strutturali riscontrate nei sopralluoghi sul posto.

Si potrebbe quindi avvicinare il momento in cui gli studenti faranno ritorno nello storico istituto casertano: al momento i ragazzi sono costretti a turni pomeridiani nelle altre scuole del capoluogo, messe a disposizione tramite accordo con i dirigenti e con la Provincia guidata da Giorgio Magliocca. Proprio il presidente dell’Ente ha esultato su Facebook per la notizia del dissequestro, annunciando contemporaneamente l’inizio dei lavori per la prossima settimana.

La speranza, come aveva già spiegato Magliocca in una conferenza stampa tenutasi due settimane dopo il suo insediamento, è che la scuola venga consegnata agli studenti entro il 31 gennaio 2018. Durante la campagna elettorale per le scorse Provinciali, Magliocca si era speso in prima persona per la riqualificazione degli istituti scolastici di Terra di Lavoro, con un focus particolare sul Buonarroti, sequestrato in via preventiva dalla Procura per le gravi lacune strutturali che ponevano a rischio gli studenti.

IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO – Dalla perizia che aveva portato il procuratore Troncone al clamoroso provvedimento, era emerso che “i pilastri circolari posti all’interno del corpo fabbricato presentano una evidente diminuzione della sezione resistente alla base dovuta alla frantumazione ed alla spaccatura del calcestruzzo”. Ed ancora: “i pilastri e le travi perimetrali esterni ad un corpo di fabbrica, della palestra e del corridoio presentano una diffusa perdita dello strato superficiale (il cosiddetto copriferro) e corticale di calcestruzzo mettendo a nudo le armature che trovandosi all’esterno e sottoposti agli agenti atmosferici, sono soggetti a degrado maggiore e più rapido rispetto a quelli posti all’interno. Tali fenomeni comportano, secondo il giudizio dell’esperto, tre ordini di conseguenze tutte pregiudizievoli della statica dell’edificio e segnatamente: la diminuzione della sezione resistente e la possibilità che aumentino i fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo; la riduzione delle sezioni resistenti delle armature ossidate con conseguente riduzione anche della capacità portante della trave a flessione ed a taglio; il generale peggioramento della loro capacità resistente sotto sisma”.

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