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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Villa Literno

Dirigente demansionato e costretto a lavorare in ambiente 'malsano': Comune condannato

Per i giudici il lavoratore vittima di straining da parte dell'Ente. Risarcimento da quasi 31mila euro

Il Comune di Villa Literno è stato condannato al pagamento di circa 31mila euro per condotte 'mobbizzanti' nei confronti di un dirigente. Lo ha deciso il giudice del lavoro Stefania Coppo del tribunale di Napoli Nord che ha accolto il ricorso del dipendente, assistito dall'avvocato Pasquale Marotta, e condannato l'Ente al risarcimento sia del danno della professionalità sia del danno non patrimoniale per invalidità permanente. 

Demansionato dopo le elezioni

La vicenda inizia nel 2011 all'indomani delle elezioni comunali quando il funzionario, in servizio all'Ufficio Tecnico come 'architetto capo' e ricoprendo il ruolo di 'Capo dell'Ufficio Tecnico, diventa bersaglio di una condotta ritenuta persecutoria e vessatoria tesa all’isolamento all’interno dell’Ente oltre al demansionamento lavorativo. 

Costretto a lavorare in un ambiente malsano

Prima viene trasferito ad altro settore. Poi nel 2013 - dopo aver presentato ricorso - torna al settore di provenienza ma all’interno di un locale ritenuto angusto e malsano (addirittura fuori dalla casa comunale) avendo solo una sedia e scrivania ma senza computer, telefono e stampante e senza alcuna mansione o compito se non genericamente quello di "collaborare". Il dirigente denuncia “la scarsa igiene e sicurezza del luogo di lavoro” ma le sue note restano lettera morta. Circostanze che sono state confermate in giudizio da altri colleghi. 

Rifiutato il nulla osta per il trasferimento. Nominato un tecnico esterno

L'Ente, inoltre, avrebbe rifiutato anche il nullaosta a trasferirsi al Comune di Alife dove avrebbe svolto mansioni adeguate alle proprie competenze e arriva a nominare un dirigente esterno. 

Comune condannato: "Vittima di straining"

Per i giudici, la condotta del Comune non si configurerebbe come 'mobbing', mancando l'intento persecutorio, bensì come straining, cioè sottoposto ad un forte stress lavorativo. Per questo il ricorso è stato accolto con l'Ente condannato a pagare un risarcimento al dirigente 'demansionato'. 

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