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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Il dirigente del Comune ai giudici: "Nessun favore alla ditta"

Di Tommaso prende la parola nel corso del processo per l'appalto a Palazzo Teti - Maffuccini

Nessun favore alla Lande, la ditta che si aggiudicò i lavori per la riqualificazione di Palazzo Teti - Maffuccini a Santa Maria Capua Vetere. Anzi, ci fu un certo ostruzionismo come quello legato alla vicenda del Durc di Guglielmo La Regina che rischiava di far saltare tutto. Questo il senso delle parole di Roberto Di Tommaso, l'ex capo dell'ufficio tecnico del Comune, che stamattina ha reso dichiarazioni spontanee nel processo che lo vede imputato proprio con La Regina, l'ex sindaco Biagio Maria Di Muro, l'imprenditore di Casapesenna Alessandro Zagaria, il professore Vincenzo Manocchio e gli imprenditori di Casal di Principe Francesco e Nicola Madonna.

Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione e turbativa d'asta, con l'aggravante di agìver agevolato il clan dei Casalesi, per i lavori di Palazzo Teti Maffuccini ed il rifacimento di parte della rete fognaria di Grazzanise.

Di Tommaso, difeso dall'avvocato Angelo Raucci, ha parlato stamattina nel corso dell'udienza - celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Carotenuto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - dell'intoppo relativo al Durc che venne risolto con un'anticipazione da parte della Lande alla Archicons di La Regina sulla progettazione. Solo dopo il pagamento del Durc, con l'aggiudicazione di fu bloccata da Di Tommaso, l'appalto venne affidato.

Il processo è stato poi rinviato alla prossima settimana. Nel collegio difensivo sono tra gli altri impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Umberto Pappadia, Renato Jappelli e Giovanni Cantelli

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