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Cronaca Piazza Vanvitelli

97 dipendenti pensionati dal Comune fanno causa a Marino & soci

L'Ente rischia di dover risarcire 600mila euro

Pensavano di far loro un piacere, mandandoli in pensione con qualche anno di anticipo, ma invece si ritrovano davanti al tribunale per una causa intentata. E’ quanto accade al Comune di Caserta. Nei mesi scorsi, su input del vice sindaco Franco De Michele con l’avallo del sindaco Carlo Marino, furono ‘pre-pensionati’ 97 dipendenti che però adesso hanno intentato causa tramite l’avvocato della Cisl Paolo Galluccio.

I dipendenti lamentano di essere stati collocati in quiescenza “in conseguenza della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro”. Nel ricorso si legge: “Il Comune di Caserta ha dato inizio all’iter della risoluzione unilaterale, previsto dalle norme, attraverso l’adozione della Delibera di Giunta comunale n°56 del 20.9.2016, con cui si constatava la condizione di eccedenza di personale in relazione alla situazione finanziaria dell’Ente e si procedeva al collocamento in quiescenza per 95 dipendenti, perseguendo una sostanziale riduzione della dotazione organica con conseguente taglio della spesa del personale per un complessivo risparmio di 3.600.000 euro; successivamente l’Amministrazione comunale ha comunicato la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro ed il suo collocamento in quiescenza a far data dal 30.12.2016; pertanto, il Comune di Caserta ha posto in essere l’evidente violazione del termine di preavviso di sei mesi, normativamente previsto”.

I dipendenti hanno notificato per il tramite dell’avvocato un atto stragiudiziale diffida il 13 marzo 2017, affinché l’amministrazione comunale adottasse “ogni più opportuno provvedimento diretto a riconoscere l’effettivo risarcimento agli istanti, in ragione del mancato rispetto dei termini di preavviso, normativamente previsti nel caso di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro da parte di una Pubblica Amministrazione. Malgrado ciò, il Comune di Caserta, ad oggi, non ha ottemperato a quanto richiesto, né tantomeno ha riconosciuto la violazione del diritto dei propri dipendenti, posti in quiescenza, per cui i dipendenti hanno fatto ricorso in tribunale. In totale il Comune di Caserta rischia di dover pagare circa 600mila euro di risarcimenti.

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