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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Camorra e rifiuti, le dichiarazioni di Natale non sono attendibili

Il pentito parla dei rapporti tra la Dhi ed i fratelli Orsi ma dopo la condanna per l'estorsione all'azienda

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia del clan dei Casalesi Benito Natale non sono "genuine". E' quanto mettono nero su bianco i giudici del tribunale Misure di Prevenzione di Santa Maria Capua Vetere (con il collegio presieduto dal giudice Massimo Urbano) all'interno della sentenza con cui è stata disposta la sospensione dell'interdittiva antimafia, secondo il nuovo codice antimafia, per la Dhi dell'imprenditore Alberto Di Nardi che si occupa della raccolta rifiuti in diversi comuni del casertano.

I giudici all'interno della loro sentenza ripercorrono le motivazioni della Prefettura di Caserta nell'adozione del provvedimento. E tra gli aspetti centrali ci sono proprio le dichiarazioni di Natale che ha rivelato come nel 2011 la Dhi avrebbe concluso accordi con la Sia di Enzo Papa per il nolo a freddo di automezzi per la raccolta dei rifiuti, "sapendo che i proprietari occulti dell'azienda erano i fratelli Sergio ed Adolfo Orsi, entrambi riconducibili al clan dei Casalesi".

Ad avviso dei giudici, però, le dichiarazioni dovrebbero far "sorgere qualche dubbio sulla genuinità delle stesse" in quanto risalenti al 2016 e quindi dopo una sentenza passata in giudicato del 2014 per tentata estorsione aggravata commessa proprio da Natale ai danni della Dhi. 

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