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Cronaca Maddaloni

Il sindaco indagato dalla Dda esce allo scoperto. "Spero in indagini veloci"

De Filippo parla il giorno dopo l'avviso di garanzia e la perqusizione. E' accusato di corruzione elettorale dopo l'incontro nell'ufficio della sua agenzia in via Roma

Andrea De Filippo non molla. Come CasertaNews vi aveva già raccontato mercoledì, il sindaco di Maddaloni indagato dalla Dda per corruzione elettorale nell’inchiesta che ha portato ai domiciliari la sua candidata al consiglio comunale Teresa Esposito insieme ad altre 3 persone, si dice convinto di andare avanti alla guida del Comune.

“Ho fiducia nell’autorità giudiziaria - scrive in una nota ed auspico che gli accertamenti in corso vengano espletati con la massima celerità, in considerazione della carica che rivesto e che, consapevole della mia totale estraneità a qualunque ipotesi delittuosa, intendo continuare a rivestire”.

Il sindaco ha subito anche la perquisizione domiciliare da parte degli agenti della Squadra Mobile di Caserta e gli è stato sequestrato anche il telefono. "Nel corso della perquisizione a casa - ha specificato il sindaco - non è stato rinvenuto nulla di utile per le indagini o che potesse avvalorare la tesi accusatoria che, peraltro, non conosco nei particolari. Nel pomeriggio veniva eseguito un decreto di sequestro dello smartphone a me in uso".

La vicenda di De Filippo entra nell’inchiesta sempre per il collegamento con Teresa Esposito: quest’ultima avrebbe organizzato, con l’aiuto del funzionario del Comune di Maddaloni Enrico Pisani (anche lui indagato) un incontro nell'ufficio dell'agenzia Unipol in via Roma a Maddaloni con Salvatore Esposito, imprenditore della Medigas, nel corso del quale quest’ultimo in cambio dell’appoggio elettorale ad Esposito avrebbe chiesto controlli contro una ditta rivale che lavora su Maddaloni.

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