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Cronaca Francolise

Colto da infarto in carcere: da quasi 2 mesi non ottiene trasferimento in ospedale

Per il perito del tribunale D'Amico dovrebbe essere subito ricoverato

Condannato a 10 anni di reclusione in primo grado nel processo per gli appalti pilotati in ospedale a Caserta, viene colto da infarto, ma, nonostante la relazione di un perito che ne dispone il trasferimento in ospedale, è ancora detenuto.

E’ il caso di Remo D’Amico, pensionato di Francolise, gestore di un piccolo caseificio nel casertano, che è stato coinvolto nell’inchiesta in quanto considerato dalla Dda “autista e factotum di Francesco Zagaria”. D’Amico è stato condannato a 10 anni per aver fatto da tramite per gli accordi illeciti tra il dirigente dell’azienda ospedaliera Bartolomeo Festa ed Eliva Zagaria, sorella del capoclan Michele. E' stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

I fatti di oggi, però, raccontano che D’Amico si ritrova in carcere a Secondigliano dopo essere stato colpito da infarto nello scorso mese di settembre. Dopo pochi giorni di ricovero in ospedale, D’Amico è tornato in cella ed il suo avvocato ha presentato una richiesta di trasferimento per le condizioni di salute.

Il tribunale ha disposto una perizia dalla quale è emersa la necessità per D’Amico di essere trasferito in ospedale. Da ottobre, però, quando la relazione è stata consegnata in tribunale, non c’è stato ancora il trasferimento per l’assenza di posti letto negli ospedali che hanno padiglioni dedicati ai detenuti.

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