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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Il Coronavirus rallenta l'estradizione del "narcos" casertano

Udienza rinviata a metà aprile per Serafino Rubino: pressing sull'ambasciata per accelerare i tempi. E' accusato di traffico di cocaina per la 'ndrangheta

Il Coronavirus rallenta l'estradizione dall'Ecuador di Serafino Rubino, il casertano accusato di trattare la cocaina con i cartelli sudamericani per conto della 'ndrangheta. 

Stamattina alla Corte Nazionale di Giustizia del paese sudamericano era in programma l'udienza per l'estradizione ma l'emergenza Covid 19 e le misure emesse da parte del governo presieduto da Lenin Moreno hanno portato al rinvio a metà aprile. Rubino dovrà restare, dunque, in Ecuador, fino a quando verrà effettuata l'udienza per l'estradizione. I tempi, però, potrebbero essere più brevi anche per il pressing che si sta facendo dall'Italia attraverso l'ambasciata.

Rubino, latitante dal 2018, è stato arrestato a Manta, in Ecuador, lo scorso 13 marzo. Secondo l'accusa avrebbe gestito un grosso traffico internazionale di cocaina insieme a Maria Rosaria Campagna, napoletana e compagna del boss della mafia catanese Salvatore Cappello detto "Turi”. Attraverso trattative dirette con i narcotrafficanti sudamericani Rubino, difeso dall'avvocato Nello Sgambato, avrebbe “piazzato” la cocaina a diversi acquirenti in Italia, tra i quali anche alcune cosche di ‘ndrangheta di primo piano come quella dei “Pelle-Vottari” di San Luca.

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