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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, due medici dell'ospedale di Caserta contagiati: ricostruita la rete di contatti

Il commissario Mariano: "Sono in quarantena". Al Sant'Anna e San Sebastiano analisi dei tamponi anche di notte per "accelerare" le diagnosi. Donazioni di tute e tende

Due medici dell'ospedale di Caserta sono risultati positivi al Covid-19. Il Coronavirus comincia a colpire chi lo affronta in prima linea combattendo questa battaglia contro un nemico invisibile. E così dopo i casi del medico del carcere di Santa Maria Capua Vetere (residente a Teverola) e di quello dell'ospedale di Marcianise (residente a Maddaloni), il contagio si abbatte sugli operatori del Sant'Anna e San Sebastiano.

Ricostruiti i contatti ed effettuati i tamponi

"Non sono ricoverati e presentano una lieve sintomatologia monitorata ma che non desta particolare preoccupazione - spiega Carmine Mariano, commissario straordinario presso la struttura ospedaliera casertana - la positività ai due operatori sanitari che si trovano in quarantena, è stata accertata due giorni fa. Alla scoperta della stessa sono state attivate immediatamente le procedure di sanificazione dei reparti in cui operavano ed il controllo della ristretta cerchia dei contatti dei due operatori. Sono stati effettuati i tamponi orofaringei sia sui pazienti sia sul personale sanitario che ha interagito con loro. L'esito è stato negativo. A scopo precauzionale la cerchia dei contatti si è allargata a macchia d'olio. Si attendono gli esiti". 

Analisi anche la notte

Un monitoraggio continuo che ha consentito che il processo di analisi attivo da qualche giorno presso il plesso sanitario non si arrestasse. "Riusciamo ad analizzare circa 80 tamponi al giorno, molto più della previsione iniziale dei 44 giornalieri suddivisi in due turnazioni - sottolinea il commissario Mariano - da lunedì sarà inserita una turnazione notturna per consentire che il numero di analisi biomolecolari sui tamponi sia di 100. La celerità è la risposta che stiamo cercando di offrire in una situazione così delicata per la sanità. I tempi di attesa devono essere i più brevi possibili. La sosta nelle stanze di isolamento dei pazienti in attesa degli esiti deve essere ridotta ai minimi termini". Efficienza e celerità in un contesto emergenziale, con livelli di contagi o sospetti tali al Covid-19 ancora troppo alti, è l'obiettivo dell'azienda sanitaria casertana. "La prossima settimana verrà aperto un ulteriore reparto di terapia intensiva Covid-19 con altri 9 posti letto e relative apparecchiature che si vanno ad aggiungere a quello già operante oltre ai preesistenti reparti dedicati alle malattie infettive e pnemautologia sempre Covid-19 - afferma Mariano - per l' apertura del nuovo reparto di terapia intensiva alcune aree del reparto di Chirurgia sono state chiuse e sono state sospese gli interventi chirurgici d'elezione, garantiti quelli d'urgenza. Era l'unico modo per consentire che il nuovo reparto avesse personale sufficiente per poter fronteggiare l'emergenza sanitaria".

Duecento tute monouso donate dall'Ail

Intanto, per il lavoro instancabile dei medici del Sant'Anna e San Sebastiano si muovono anche le associazioni. L'Ail intende donare 200 tute monouso, con cappuccio e di colore bianco, di taglie diverse da destinare all’Uoc di Pronto
Soccorso dell’aorn Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, così soddisfacendo al bisogno immediato rappresentateci per le vie brevi dal cirettore di quella unità operativa complessa, prima linea nei processi di accoglienza sanitaria. Un gesto che serve per ringraziare il personale sanitario e "fare squadra" per superare il momento difficile. 

Azienda casertana mette a disposizione una tenda 

Una tenda utilizzabile, tra l’altro, quale area di primo controllo è stata messa a disposizione dell’azienda casertana Gpc Ingegneria di cui è amministratore unico Gianpiero Calvano. La tenda, grande 14 metri per 8 metri, ed alta quasi 5 metri, è stata dichiarata disponibile se fosse necessario alle strutture sanitarie di Caserta e provincia per dare supporto in un momento delicato come quello che si sta vivendo per l’emergenza Covid-19.

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