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Coronavirus, Maresca: "Controlli a tappeto su detenuti in carcere"

Il pm antimafia sottolinea il disagio sociale negli istituti penitenziari: "Agire subito o faremo la fine della Colombia"

Tamponi a tappeto su detenuti e personale degli istituti penitenziari per evitare che la situazione degeneri altrimenti "faremo la fine della Colombia", dove negli scontri durante le proteste ci sono stati 23 morti. A dirlo, all'Ansa, è Catello Maresca, sostituto procuratore della Corte di Appello di Napoli e magistrato antimafia a cui si devono importanti inchieste sul clan dei Casalesi.

Di recente gli istituti penitenziari di mezza Italia sono stati investiti da rivolte innescate dalle misure di contenimento varate dal Governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Maresca rimarca la necessità di un piano organizzativo-sanitario strutturale: "tamponi 'a tappeto' su detenuti e agenti, anche grazie a laboratori privati; una distribuzione della popolazione carceraria sul territorio nazionale considerando la riapertura di strutture dismesse come l'Asinara e Pianosa, o l'utilizzo di strutture meno affollate come quelle di Chiavari, Avezzano e Grosseto".

"Le carceri sono la cartina al tornasole del disagio sociale - conclude Maresca - proprio per questo è improcrastinabile neutralizzarne immediatamente i sinistri segnali".

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