Pericolo terrorismo, Salvini chiede controlli 'a tappeto' nella moschea casertana
La circolare del ministro ai prefetti di tutta Italia. In Terra di lavoro c'è il 'caso' San Marcellino
Linea dura e aumento di controlli e livello di attenzione intorno ai luoghi di aggregazione di cittadini islamici. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha emanato una circolare destinata a tutti i Prefetti nella quale chiede un aumento dei controlli nelle moschee.
Una stretta riconducibile agli attentati in Sri Lanka che, scrive il vice premier e leader della Lega, “dimostrano come la tutela della sicurezza nazionale debba costantemente adeguarsi a nuovi profili di rischio, modellandosi su contesti e problematiche che sono, per loro natura, fluidi ed impongono un continuo ed attento processo di affinamento ed aggiornamento di metodi e prassi di intervento”.
Salvini poi sottolinea proprio il ‘pericolo’ islamico: “Il riferimento è innanzitutto al terrorismo di matrice jihadista, la cui perdurante forza attrattiva è tale da innescare processi di radicalizzazione all’interno degli stessi Paesi target, incoraggiando l’attivazione autonoma dei seguaci e traducendosi in un pericolo di carattere puntiforme e sfuggente”.
Una richiesta di maggiori controlli che interesserà anche il lavoro del prefetto di Caserta Raffaele Ruberto per la presenza della moschea di San Marcellino, ma non solo. Proprio a marzo infatti la Digos della Questura di Caserta catturò Mourad Sadaoui, algerino accusato di terrorismo che aveva trovato ‘casa’ a San Marcellino fino al 2012, il primo ‘foreign fighters’ di ritorno dall’Iraq.
Ad aprile era invece arrivata la condanna a 5 anni per l’algerino Kamal Guendoz, a cui era contestato l’aver costituito una rete di sostegno dell'organizzazione eversiva “Gruppo Salafita” per la predicazione ed il combattimento (G.S.P.C.), funzionalmente collegata alla organizzazione terroristica internazionale di Al Qaeda.