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Cronaca Cesa

Consorzio per i servizi sociali, l’assessore: “Nessun aggravio per i cittadini”

Giusy Guarino: “Non veritiera la stima di un amento dei costi da 300mila euro”

“In questi giorni stanno circolando notizie non vere in merito alla possibilità che i 9 comuni dell’ambito C6 decidano di trasformarsi in una azienda consortile. Non ci sarà nessun aggravio di costi per i cittadini e, in special modo, nessun costo per i Cesani pari a 300 mila euro”. L’assessore ai servizi sociali del Comune di Cesa Giusy Guarino interviene per chiarire la questione del progetto di costituzione di una azienda consortile.

“La stima di un aumento dei costi pari a 300 mila euro – continua l’assessore Guarino – nasce da una dichiarazione del coordinatore del tavolo 328 in risposta ad un documento, molto articolato, sottoscritto da alcuni sindaci, in merito alle disfunzioni che si registrano. Ma si tratta di una stima non veritiera”.

“Non solo i malati di SLa non vengono pagati – aggiunge – ma si registra il blocco delle ludoteche ed asili nido, da quasi 2 anni, la gara per il servizio educativa specialistica per alunni disabili non è stata ancora aggiudicata, così come il servizio di segretariato sociale risulta non aggiudicato. Il servizio Rei/Sia non è ancora svolto, il Programma di vita indipendente anno 2016 non è ancora avviato. In generale si riscontra un ritardo sulle attività tecnico/amministrative dell’intero Ambito”.

“Ed è per questa ragione, senza voler addossare colpe o responsabilità ad alcuno, i comuni dell’ambito, compreso il capofila Casaluce, hanno espresso la volontà di trasformare l’attuale forma organizzativa in una azienda consortile, per dare risposte più veloci, efficaci, per un settore, quello dei servizi sociali, molto delicato”.

Lo stesso Governo regionale, con l’approvazione del Piano Sociale Regionale 2016-2018 e con le ultime indicazioni operative per la presentazione dell’aggiornamento, ha previsto una premialità del 10%, in una prima fase, e del 20% successivamente, per quegli ambiti che adottano questa forma organizzativa.

Le aziende speciali consortili nell’ambito sociale, soprattutto nelle Regioni del Nord Italia, ormai da tempo si vanno affermando come modello innovativo.

“Inoltre non secondaria è la considerazione che l’adozione di una forma giuridica, economica e organizzativa autonoma, rappresenti un presupposto indispensabile per la realizzazione di un vero processo di stabilizzazione dei servizi sociali sul territorio dell’ambito. Un effetto diretto è quello certamente della stabilizzazione del personale impegnato nella programmazione, gestione ed erogazione degli interventi sociali”.

L’assessore Guarino esclude che la nascita di una azienda determini una spesa di circa 300 mila euro. Ma soprattutto precisa che “per la II annualità del Piano di Zona di Sociale 2016-2018 all’Ambito C06  sono stati ripartiti 1.002.292,86€ delle risorse del FNPS e FR. La premialità che potrebbe derivare dalla nuova forma giuridica, all’incirca 100 mila euro, potrebbe essere utilizzata per il costo del personale o per l’incremento di ulteriori servizi carenti nel territorio”.

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